Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Telegram, nel mirino francese anche il fratello del ceo Durov: "Mandato d'arresto"

  • a
  • a
  • a

Il miliardario franco-russo Pavel Durov, fondatore e Ceo dalla app di messaggistica Telegram, arrestato sabato sera all’aeroporto Le Bourget in Francia, è stato rilasciato dalla polizia e trasferito al tribunale di Parigi in vista di una sua possibile incriminazione. Lo riporta l’agenzia AFp citando una sua fonte. In precedenza, l’agenzia russa Ria Novosti aveva riferito che due auto con i lampeggianti accesi sono uscite ad alta velocità dall’Ufficio nazionale antifrode nella periferia di Parigi, dove, secondo alcune indiscrezioni, era detenuto Durov. La sua custodia cautelare scadeva oggi.

Nelle stesse ore rimbalza la notizia che le autorità francesi avrebbero disposto un mandato d’arresto  anche per il fratello nonché co-fondatore dell’app, Nikolai. Lo rivela un documento amministrativo visionato in esclusiva da Politico, che dimostra come l’indagine su Telegram sia ampia e abbia avuto inizio mesi prima di quanto si sapesse. Il caso ruota attorno al rifiuto dell’app di messaggistica di collaborare a un’inchiesta della polizia francese su abusi sessuali su minori. Secondo il sito di notizie specializzato, i mandati per Pavel e suo fratello Nikolai - il "genio" tecnico dietro a Telegram - risalgono al 25 marzo per reati tra cui "complicità nel possesso, distribuzione, offerta o messa a disposizione di immagini pedopornografiche in un gruppo organizzato". I media francesi avevano precedentemente riferito che l’indagine era stata aperta a luglio. I mandati di arresto, precisa ancora Politico, sono stati emessi dopo che la piattaforma non ha dato "alcuna risposta" a una richiesta delle autorità di identificare un utente di Telegram. Il documento sottolinea anche la "cooperazione quasi inesistente di Telegram" con le autorità francesi ed europee in altri casi.

 

Su Durov, la giustizia francese dovrà decidere oggi se incriminare e ordinare la custodia cautelare. La piattaforma, che conta quasi un miliardo di utenti, ha assicurato che "rispetta le leggi dell’Unione europea" e che "è assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili di abusi". Telegram si è posizionata come alternativa alle piattaforme di messaggistica americane, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali degli utenti. Telegram svolge un ruolo chiave nel contesto dell’offensiva russa in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, e viene utilizzata attivamente da politici e osservatori di entrambe le parti. I suoi detrattori accusano Telegram di ospitare contenuti spesso illegali, da immagini sessuali estreme alla disinformazione, compresi servizi di acquisto di stupefacenti.

 

Durov, che si è stabilito a Dubai negli ultimi anni e ha anche un passaporto francese, è arrivato a Parigi da Baku e aveva intenzione di cenare nella capitale francese, secondo fonti vicine al caso. Anche il presidente russo Vladimir Putin era nella capitale azera il 18 e 19 agosto, ma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha negato che i due si fossero incontrati. Mosca ha dichiarato ieri che le accuse contro Durov sono"molto gravi" e ha avvertito la Francia di non tentare di "intimidire" l’imprenditore, anche se il presidente francese Emmanuel Macron ha negato che la sua detenzione sia "politica".  Durov, il cui patrimonio stimato dalla rivista Forbes ammonta a 15,5 miliardi di dollari, ha ricevuto anche il sostegno del proprietario di X, Elon Musk, e di Edward Snowden. 

Dai blog