Sinwar a Gaza "in un tunnel con 22 scudi umani israeliani". La difesa del capo di Hamas
Dopo Gaza, la Cisgiordiania. Israele ha lanciato un attacco aereo nella parte settentrionale della West Bank, preceduto da un ordine di evacuazione, che ha causato secondo le autorità sanitarie del territorio almeno nove vittime tra i palestinesi. L’incursione, iniziata mercoledì mattina, ha coinvolto centinaia di soldati di terra supportati da aerei da combattimento, droni e bulldozer, prendendo di mira tre aree contemporaneamente, quelle Jenin, Tulkarem e Tubas: Al Jazeera parla del più grande assalto degli ultimi due decenni nei territori palestinesi al di qua della Striscia di Gaza. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese 4 persone sono state uccise nel campo profughi di Far’a a Tubas, dove il team dell’organizzazione ha avuto difficoltà a raggiungere i feriti «perché le forze israeliane hanno impedito alle ambulanze di entrare nella zona». Altre due persone sarebbero morte a Jenin, e altre 3 colpite da un drone nel vicino villaggio di Seir. Al Jazeera stima che nelle zone in cui proseguono le operazioni militari vi siano circa 80mila palestinesi.
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L’esercito israeliano ha descritto le nove persone uccise come «terroristi armati che rappresentavano una minaccia per le forze di sicurezza». In un post su Telegram, l’Idf ha affermato di aver arrestato altri «sospetti ricercati» a Jenin e Tulkarem, mentre confiscava esplosivi «piantati sotto le strade» nel campo di Far’a. l ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha chiesto all’esercito di evacuare i palestinesi dalla Cisgiordania, in un post su X: «Dobbiamo affrontare la minaccia in Cisgiordania come stiamo facendo a Gaza, inclusa l’evacuazione temporanea dei residenti palestinesi e qualsiasi altra misura richiesta. Questa è una guerra per tutto e dobbiamo vincerla».
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Preoccupate le reazioni della comunità internazionale: l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, spiega di condividere «le preoccupazioni del vice premier giordano Ayman Safadi sulle ripetute violazioni dello status quo dei luoghi sacri, sotto la continua minaccia anche del ministro Ben Gvir. Sono questioni del tutto legittime e devono essere affrontate dalla comunità internazionale. È in gioco la stabilità regionale». E le Nazioni Unite, attraverso l’Alto Commissariato per i Diritti umani, contesta «la risposta sempre più militare che viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva».
Intanto nella Striscia di Gaza, il capo di Hamas, Yahya Sinwar, sarebbe nascosto in un tunnel circondato di 22 ostaggi israeliani, vivi ma ammanettati. Dei veri e propri scudi umani per difendersi dai radi israeliani, riporta il Jewish Chronical che cita fonti dell'intelligence. Secondo il quotidiano, gli altri ostaggi israeliani sarebbero nelle mani di vari gruppi.