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Cisgiordania, blitz senza precedenti di Israele. L'Onu: "Viola il diritto internazionale"

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Sale la tensione in Medio Oriente. L’esercito israeliano, reduce dagli scambi di fuoco con Hezbollah, ha lanciato un’imponente operazione in quattro città della Cisgiordania. Sono stati "eliminati nove terroristi armati", ha comunicato l’Idf, che la scorsa notte ha condotto attacchi coordinati contro Jenin, Nablus, Tubas e Tulkarem con bombardamenti e incursioni di convogli corazzati come, afferma il network al Quds, non se ne vedevano dalla seconda Intifada, nel 2002. La Mezzaluna Rossa palestinese conta dieci persone uccise nella notte: due a Jenin, quattro nell’attacco contro un’auto in un villaggio vicino e altri quattro in un campo profughi vicino alla città di Tubas. Una quindicina i feriti. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha interrotto una visita in Arabia Saudita per tornare in Cisgiordania e "seguire l’evoluzione dell’aggressione israeliana", ha riferito l’agenzia ufficiale palestinese Wafa.

 

 

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato la "crescente risposta militare" delle forze di sicurezza israeliane nella Cisgiordania occupata. Secondo l’OHCHR, le azioni militari israeliane sono condotte in modo che violano "il diritto internazionale" e rischiano di "infiammare ulteriormente" una "situazione già esplosiva". Per l’ufficio delle Nazioni Unite, la situazione in Cisgiordania "potrebbe peggiorare drasticamente se le forze di sicurezza israeliane continuano a usare sistematicamente la forza letale illegale". Sebbene le operazioni militari israeliane siano diventate un evento quotidiano nella Cisgiordania, un’offensiva simultanea su più città è rara. Nelle ultime settimane queste operazioni si sono concentrate soprattutto nel nord del territorio, dove sono più attivi i gruppi di miliziani. "L’esercito opera con tutte le sue forze dalla notte nei campi profughi di Jenin e Tulkarem per smantellare le infrastrutture terroristiche islamiste iraniane lì situate", ha detto mercoledì il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che ha esplicitamente accusato Teheran di avere un ruolo nel quotidiano lancio di razzi contro Israele dall’inizio della guerra a Gaza.

 

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