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Hezbollah, scatta la rappresaglia: "Più di 320 razzi" su Israele. Stato d'emergenza

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Torna a infiammarsi la situazione in Medio Oriente. Tel Aviv dichiara lo stato d’emergenza per 48 ore e bombarda obiettivi in Libano per rispondere a un «attacco su larga scala» di Hezbollah con il lancio di «più di 320» razzi Katyusha che avrebbero colpito, secondo il gruppo, «11 obiettivi militari». «Osserviamo i preparativi di Hezbollah per attacchi contro il territorio israeliano», ha scritto l’esercito israeliano in un messaggio in arabo ai residenti del Libano meridionale. «Chiunque si trovi vicino alle aree in cui opera Hezbollah deve lasciare immediatamente l’area per proteggere se stesso e le proprie famiglie», ha esortato. Tutti i voli in partenza da Tel Aviv sono stati posticipati e quelli in arrivo vengono dirottati verso altre destinazioni. In un post sul suo account Instagram, l’aeroporto Ben Gurion ha parlato di necessità dovuta a «situazione di sicurezza» e ha chiesto ai viaggiatori di verificare con le loro compagnie aeree ulteriori informazioni.

 

 

 

Convocato anche il gabinetto di sicurezza israeliano. Ad annunciarlo l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. L’esercito infatti sostiene di aver scoperto i preparativi del movimento sciita Hezbollah per attacchi contro Israele, in guerra da più di dieci mesi su un altro fronte, quello della Striscia di Gaza controllata dal palestinese Hamas. Gli Stati Uniti ribadiscono il loro «appoggio» a Tel Aviv e il diritto di Israele a difendersi. Lo ha fatto sapere il portavoce del Pentagono Pat Ryder spiegando che il ministro della Difesa Lloyd Austin ha parlato con la controparte israeliana Yoav Gallant. «Il segretario Austin ha ribadito l’impegno ferreo degli Stati Uniti per la difesa di Israele contro qualsiasi attacco da parte dell’Iran e dei suoi partner e delegati regionali», ha affermato Ryder in una dichiarazione. Un portavoce del Pentagono ha aggiunto che gli Stati Uniti sono «stati molto chiari» sul fatto che «sono pronti per sostenere la difesa di Israele».

 

 

C'è, ora, un'informazione in più. Secondo il New York Times, l’attacco preventivo di Israele era mirato ai lanciamissili in Libano che erano stati programmati per essere lanciati alle 5 del mattino in direzione di Tel Aviv. A rivelarlo un funzionario dell’intelligence occidentale. E secondo la rete israeliana Kan, puntavano direttamente al ministero della Difesa e ad altri obiettivi strategici israeliani. Il funzionario, che ha parlato al Nyt, ha affermato che tutti i lanciatori presi di mira sono stati distrutti e che Israele si aspettava una dura risposta da parte di Hezbollah.

 

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