Hamas "si vendicherà colpendo israeliani all'estero". Paura e rischio escalation
Il Medio Oriente è una polveriera. Da settimane, ormai, si attende la dura risposta. Hamas vuole vendicare l'assassinio del capo politico Ismail Haniye colpendo cittadini israeliani all'estero, come hanno rivelato fonti palestinesi all'emittente Channel 12. La decisione è stata presa due giorni dopo l'omicidio avvenuto a Teheran, attribuito a Israele ma mai rivendicato, dall'ufficio politico dell'organizzazione politica e paramilitare islamista. L'identità degli israeliani che potrebbero diventare un bersaglio, turisti o alti funzionari, non è stata meglio specificata. Si potrebbe trattare, però, di una svolta drammatica.
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Pronti ad attaccare anche gli Houthi. La vendetta "arriverà e sarà dolorosa", ha scandito il leader del gruppo yemenita filo-iraniano, Abdul Malik al Houthi, in un discorso trasmesso dall’emittente «Al Masirah Tv», precisando che "la pianificazione è una delle ragioni del ritardo" della ritorsione. Secondo il leader del gruppo yemenita, Israele, nell’attesa, versa in uno stato di "estrema paura e angoscia". Mentre Shukr è stato ucciso lo scorso 30 luglio in un raid nella periferia sud di Beirut, in Libano, Haniyeh è stato eliminato a Teheran il 31 luglio, poche ore dopo la cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
La risposta dell'Iran nel momento "di massima sorpresa". Rischio escalation
Le Forze di difesa israeliane (Idf), intanto, hanno colpito più di 30 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore e ucciso decine di presunti miliziani. Lo hanno riferito le stesse Idf in una nota, precisando che tra gli obiettivi colpiti dall’Aeronautica vi sono strutture attribuite al movimento islamista palestinese Hamas, depositi di armi e postazioni di lancio di razzi a Khan Yunis, nel sud di Gaza. Inoltre, a Khan Yunis e alla periferia di Deir el Balah, la 98ma Divisione delle Idf ha ucciso decine di presunti miliziani e distrutto decine di siti attribuiti a gruppi islamisti.