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Iran, la risposta nel momento "di massima sorpresa". Rischio escalation

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Il Medio Oriente è una polveriera. È da più di tre settimane che Israele aspetta un massiccio attacco dell’Iran come ritorsione per l’uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta lo scorso 31 luglio. La guida suprema Ali Khamenei aveva promesso una "punizione severa". Parole, queste, che avevano spinto Israele e i suoi alleati a escogitare manovre difensive, nel timore di una guerra regionale più ampia. Il contro-attacco militare non c'è ancora stato e la sensazione è che si aspetti il momento di maggior debolezza dell'avversario. Tuttavia, non mancano le minacce. La Missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite a New York ha affermato che la risposta della Repubblica islamica all’assassinio del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, da parte di Israele sarà attuata in modo da garantire che "avverrà in un momento di massima sorpresa".

 

 

"I tempi della risposta dell’Iran saranno meticolosamente orchestrati per garantire che avvenga nel momento di massima sorpresa", ha affermato la missione quando è stato chiesto se Teheran stia trattenendo la sua risposta a Israele in modo che i colloqui in corso sul cessate il fuoco a Gaza possano procedere. L’ Iran afferma che Haniyeh era un ospite ufficiale della Repubblica islamica e che "l’attacco israeliano ha costituito una violazione della sovranità del Paese. La risposta dell’Iran deve punire l’aggressore per il suo atto di terrorismo e per le violazioni della sovranità nazionale dell’Iran", ha affermato la missione, aggiungendo che la risposta dovrebbe anche fungere da deterrente.

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