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Medio Oriente, dall'ufficio di Netanyahu "cauto ottimismo" sull'accordo. Hamas frena

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Poche ore dopo l'ottimismo espresso dai mediatori internazionali al termine del round di negoziati a Doha, le bombe di Israele sono cadute di nuovo su Gaza uccidendo 18 membri di una stessa famiglia, mentre un raid israeliano condotto con droni nel sud del Libano ha ucciso un comandante della forza d'elite Radwan di Hezbollah. In dichiarazioni fatte filtrare da Hamas su diversi media, il gruppo palestinese ha frenato l'entusiasmo espresso venerdì dal presidente Usa Joe Biden, che aveva parlato di un accordo "mai così vicino". Alla Bbc, per esempio, un alto funzionario di Hamas ha detto che i mediatori stanno "vendendo illusioni"; e all'emittente britannica Sky News il portavoce di Hamas in Libano Ahmad Abdulhadi ha detto che "non ci sono stati miglioramenti". Mentre in serata dall'ufficio del premier Benjamin Netanyahu è filtrato un "cauto ottimismo" per un accordo: "la squadra negoziale" israeliana "per l'accordo sugli ostaggi ha informato oggi il primo ministro sullo stato dei colloqui a Doha" e "il team ha espresso al premier un cauto ottimismo sulla possibilità di procedere con l'accordo", ha fatto sapere.

 

 

I colloqui, che puntano a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi israeliani, intendono anche scongiurare un'estensione del conflitto a livello regionale. La speranza dei mediatori internazionali che li organizzano - cioè Usa, Qatar ed Egitto - come pure delle cancellerie internazionali, è che un accordo su cessate il fuoco e ostaggi possa persuadere l'Iran e Hezbollah a non rispondere rispettivamente all'uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh in un attacco a Teheran e all'uccisione dell'alto comandante del gruppo libanese Fouad Shukur in un attacco aereo israeliano a Beirut. Alla domanda se l'Iran continuerà a evitare ritorsioni contro Israele ora che i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono stati estesi, la missione dell'Iran alle Nazioni Unite a New York ha risposto: "Lo speriamo". L'Italia, insieme a Regno Unito, Francia e Germania, in una dichiarazione congiunta ha espresso sostegno agli sforzi per una tregua. "Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i paesi della regione per dare" al Medioriente "prospettive di stabilità e pace", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nella dichiarazione congiunta che porta anche la sua firma, oltre a quella degli omologhi, si esortano "tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo" e si sottolinea "l'importanza di evitare qualsiasi escalation nella regione che possa minare le prospettive di pace" perché "la posta in gioco è troppo alta".

 

 

"Accogliamo con favore il fatto che il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni, anche sulle disposizioni umanitarie e sugli accordi specifici relativi agli ostaggi e ai detenuti, e che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente prima della fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo", affermano ancora i quattro ministri. Il riferimento è al fatto che, al termine dei colloqui di Doha, dove gli Usa hanno messo sul tavolo una 'proposta ponte' volta ad appianare i gap fra le parti, i mediatori hanno annunciato che una nuova riunione si terrà al Cairo "prima della fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo secondo i termini proposti". È emerso inoltre che a Doha c'è ancora un team tecnico israeliano sul campo, che cerca di definire i dettagli e colmare le lacune rimanenti; e secondo Al-Jazeera nei prossimi giorni un team tecnico si recherà al Cairo. Nel fine settimana il segretario di Stato Usa Antony Blinken è atteso in Israele, dove dovrebbe incontrare Netanyahu lunedì. Il raid israeliano che nella Striscia ha provocato 18 morti, tutti di una stessa famiglia, è avvenuto nella mattinata di sabato nella città di Zawaida, dove ha colpito una casa e un magazzino adiacente che ospitava sfollati, tra le vittime ci sono un uomo con le sue due mogli e 11 dei figli, che avevano età compresa fra 2 e 22 anni.

 

In Libano, oltre all'attacco in cui è stato ucciso un comandante di Hezbollah, Israele ha compiuto un raid nel sud in cui secondo il ministero della Sanità libanese sono rimasti uccisi 10 cittadini siriani. In risposta, Hezbollah ha lanciato una raffica di razzi contro la comunità di Ayelet HaShahar, vicino a Safad, nel nord di Israele. Intanto a Gaza è allarme polio: dopo la notizia del primo caso confermato di poliomielite dopo 25 anni, ong e organizzazioni internazionali stanno intensificando le richieste di una pausa urgente nella guerra in modo da poter aumentare le vaccinazioni e prevenire un'epidemia vera e propria. "Abbiamo bisogno di una 'pausa anti-polio', in modo che i vaccini possano arrivare a Gaza ed essere distribuiti in sicurezza prima che sia troppo tardi. E soprattutto, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco", ha affermato la direttrice generale dell'Unicef, Catherine

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