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Medioriente, il muro di Hamas: "Non andremo a Doha"

Hamas ha fatto sapere che non prenderà parte al nuovo round di colloqui di cessate il fuoco a Gaza, programmati per giovedì 15 agosto in Qatar ma che avrà in seguito contatti con i Paesi mediatori. «Andare a nuovi negoziati consente all’occupazione di imporre nuove condizioni e di utilizzare il labirinto di trattative per condurre altri massacri», ha detto all’agenzia Reuters l’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri.

 

  

 

 

«Hamas è impegnata nella proposta presentata il 2 luglio, che si basa sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sul discorso di Biden e il movimento è pronto a iniziare immediatamente la discussione su un meccanismo per implementarla», ha aggiunto Abu Zuhri. L’assenza di Hamas dai colloqui, tuttavia, non elimina le possibilità di vedere dei risultati: il suo capo negoziatore Khalil al-Hayya fa base proprio a Doha e il gruppo palestinese ha canali aperti con Egitto e Qatar. Una fonte a conoscenza della questione afferma che Hamas vuole che i mediatori tornino con una «risposta seria» da Israele. Se questo accadrà, afferma Hamas, incontrerà i mediatori dopo la sessione di giovedì 15 agosto.