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Medioriente, nasce il fronte anti-Iran: "Uniti contro gli attacchi"

Gabriele Imperiale

Francia, Germania e Regno Unito compatti contro le possibili azioni di Teheran verso Israele. I tre Paesi europei, per bocca dei loro leader, fanno muro contro l’eventuale rappresaglia dell’Iran verso Tel Aviv dopo l’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e promettono una decisa reazione qualora dovesse scattare un attacco su larga scala verso lo stato ebraico. Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Keir Starmer in una dichiarazione congiunta hanno avvertito la repubblica islamica senza troppi giri di parole: “Siamo profondamente preoccupati per l'acuirsi delle tensioni nella regione mediorientale e uniti nel nostro impegno per la de-escalation e la stabilità regionale – esordiscono i tre leader nel comunicato – In questo contesto, e in particolare, chiediamo all'Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi che potrebbero far salire ulteriormente le tensioni regionali e compromettere l'opportunità di concordare un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi".

 

  

 

 

Nessuno spazio, dunque, ai colpi di testa di Teheran e dei suoi partner nel Medioriente. Piuttosto, sottolineano i leader, si vada avanti con i negoziati: "I combattimenti devono finire ora e tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas devono essere rilasciati. La popolazione di Gaza ha bisogno di una consegna e distribuzione urgente e senza restrizioni di aiuti – scrivono nella missiva i leader di Francia, Germania e Regno Unito – Noi, accogliamo con favore l'instancabile lavoro dei nostri partner in Qatar, Egitto e Stati Uniti per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco. Approviamo la dichiarazione congiunta di Sua Altezza lo Sceicco Tamim bin Hamad al Thani, del Presidente al-Sisi e del Presidente Biden che chiede l'immediata ripresa dei negoziati". Come ricostruito da Francesca Salvatore e Il Giornale, Parigi, Berlino e Londra vogliono evitare un’escalation e vedono nei negoziati che partiranno a giorni un punto di svolta per l’intera regione. Se non fosse – e questo giustifica i toni duri verso Teheran – che Tel Aviv abbia già stimato che Iran ed Hezbollah attaccheranno lo stato ebraico prima del vertice e del possibile cessate il fuoco. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, Israele e i suoi apparati sono in stato di massima allerta e si preparano a tutti gli scenari. La rappresaglia per la morte di Haninyeh, nonostante i rinvii di Teheran e la volontà di tutti gli attori in campo di non voler allargare ulteriormente la guerra nella regione, potrebbe essere devastante e aprire nuove e insanabili ferite.