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Medio Oriente, gli Usa inviano portaerei e sottomarini. Israele: attacco dell'Iran entro 72 ore

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Gli Stati Uniti hanno inviato un sottomarino con missili guidati in Medio Oriente, mentre una portaerei che si stava già dirigendo verso l’area vi giungerà più rapidamente. Lo riporta la Bbc, citando il segretario alla Difesa Lloyd Austin, cha ha spiegato che la decisione è una risposta ai timori di un conflitto regionale più ampio e dimostra la determinazione degli Stati Uniti ad aiutare Israele da qualsiasi attacco da parte dell’Iran. Gli Stati Uniti, ha detto Austin, «prenderanno ogni misura possibile» per difendere il loro alleato. In una dichiarazione, il Pentagono ha precisato che nella regione è stato inviato il sottomarino lanciamissili Uss Georgia e che è stato dato l’ordine alla portaerei Uss Abraham Lincoln, che trasporta jet da combattimento F-35C, di accelerare il suo viaggio verso l’area, dove si stava dirigendo per sostituire un’altra nave. La Roosevelt inoltre da giorni pattuglia il settore, nella zona del Golfo di Oman.

 

Sale la tensione. Israele si aspetta un attacco su vasta scala di Iran e Hezbollah prima del vertice di giovedì prossimo chiesto da Stati Uniti, Egitto e Qatar per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Secondo Haaretz, le autorità di sicurezza sono in stato di massima allerta per un possibile attacco da parte dell’Iran o di Hezbollah, poiché in Israele si stima che, nonostante gli sforzi americani per un vertice volto a proseguire i negoziati per un accordo giovedì, la risposta di Teheran potrebbe arrivare prima. L’apparato di sicurezza ritiene che l’Iran e Hezbollah non vogliano una guerra più ampia nella regione, e Israele ha affermato che non tollererà danni ai civili, ma all’interno dell’apparato sono in corso molti dibattiti sui diversi scenari e sulle relative risposte, scrive ancora Haaretz. Secondo il portavoce dell’IDF Daniel Hagari, non ci sono cambiamenti nelle linee guida dell’Home Front Command e «le forze dell’esercito sono distribuite e preparate, se dovesse sorgere la necessità di cambiare le linee guida, le aggiorneremo».

 

La notizia viene confermata da una indiscrezione pubblicata da un reporter di Axios, secondo cui durante un colloquio telefonico tra il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant e il segretario alla Difesa statunitense, lo stesso Gallant ha fatto sapere al suo omologo Usa che i preparativi militari dell’Iran suggeriscono che Teheran si sta preparando per un attacco su larga scala contro Israele. Austin, annuncia il Pentagono, ha ordinato lo spiegamento di un sottomarino lanciamissili in Medio Oriente, nel contesto delle crescenti tensioni nella regione e ha anche ordinato al gruppo d’attacco della portaerei Abraham Lincoln di accelerare il suo spiegamento nella regione.

Nella notte circa 30 razzi sono stati lanciati da Hezbollah dal sud del Libano sul territorio israeliano, cadendo in aree aperte, riferisce l’IDF, secondo cui non si registrano danni o feriti. L’attacco è stato rivendicato dalla stessa Hezbollah: «abbiamo bombardato il quartier generale della Brigata 146 a Gatton con razzi e Katyusha. Il bombardamento è stato una risposta agli attacchi ai villaggi del sud», ha fatto sapere l’organizzazione filo-iraniana. Sul fronte dei negoziati, il nuovo capo di Hamas, Yahia Sinwar, sarebbe pronto a un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi sulla base del piano presentato da Joe Biden, riferiscono diversi media. Tuttavia Hamas ha chiarito che non manderà mediatori diretti perchè considera che la bozza da cui partire per un accordo sia quella proposta dal presidente Usa, Joe Biden approvata dall’Onu e che non ci sia bisogno di nuovi negoziati. 

 

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