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Iran, rinviato l'attacco ad Israele. Pezeshkian convince l'ayatollah Khamenei

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Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian avrebbe convinto l’ayatollah Ali Khamenei a rinviare l’attacco contro Israele per rispondere all’uccisione, il 31 luglio scorso a Teheran, del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. È quanto scrive il giornale kuwaitiano al Jarida, che cita una fonte iraniana, secondo cui Pezeshkian vuole rimandare la rappresaglia mentre gli Stati Uniti continuano a lavorare per far avanzare i colloqui per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele. E l’Iran e le milizie sciite sue alleate, inoltre, interromperebbero le ostilità se i palestinesi accettassero il cessate il fuoco. 

 

 

La fonte rivela ancora che Khamenei è contrario a colpire gli elementi del Mossad nei Paesi vicini all’Iran - come vorrebbe fare il presidente, secondo quanto scritto nei giorni scorsi dal britannico Telegraph - e ha chiarito che l’attacco deve colpire il territorio israeliano. In ogni caso, nessuno in Iran, compreso lo stesso Pezeshkian, può prevedere quale sarà la decisione della Guida suprema, cui spetta la parola finale, ha avvertito la fonte. Secondo il giornale, infine, il presidente sarebbe riuscito a ritardare di almeno due settimane l’attacco, mentre Khamenei attende l’approvazione del nuovo governo da parte dell’Assemblea consultiva islamica, il parlamento di Teheran. Dopo la presentazione del nuovo governo, ci sono due settimane di tempo per approvare i ministri. 

 

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