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Elezioni Usa, la media dei sondaggi ribalta tutto: come va la scorsa tra Trump e Harris

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Kamala Harris continua a crescere nei sondaggi in vista delle elezioni presidenziali di novembre. I numeri la sostengono sia a livello nazionale sia negli Stati chiave dove si decide la corsa alla Casa Bianca. FiveThirtyEight, sito americano che traccia tutti i sondaggi e stila medie, pone la candidata Democratica avanti di 2,1 punti percentuali su Donald Trump. La vicepresidente degli Stati Uniti è avanti di due punti in Michigan, di 1,1 in Pennsylvania e di 1,8 in Wisconsin. Trump guida in Arizona e Georgia per meno di mezzo punto. In North Carolina, dove ci sono stati meno sondaggi, Trump è avanti di tre punti e i due candidati risultano pari in Nevada. In questo Stato però un recente sondaggio di Cbs e Bloomberg ha dato a Harris un vantaggio di due punti, mentre secondo il Nevada Independent la candidata democratica sarebbe avanti addirittura di sei. 

 

 

I numeri indicano un cambiamento radicale nella corsa presidenziale rispetto a un mese fa: dopo il ritiro del presidente Joe Biden, 81 anni, a favore della sua vice, 59, Trump, con i suoi 78 anni, è diventato il candidato più anziano della storia delle elezioni presidenziali americane. Prima dell’ingresso di Harris, Biden era indietro in quasi tutti gli Stati e anche a livello nazionale, ma sia lui sia Trump non erano graditi a due americani su tre, secondo i quali i due candidati erano considerati «troppo vecchi».

 

 

Uscito Biden, di «vecchio» è rimasto Trump. Il Cook Political Report ha cambiato la sua valutazione sui tre Stati in bilico della cosiddetta «Sun Belt» - Arizona, Georgia e Nevada - da «tendenti Repubblicani» a «in parità». Un altro popolare sito di analisi, Sabatòs Crystal Ball, del politologo Larry Sabàto, ha cambiato la valutazione della Georgia da Repubblicano a incerto, mentre altri due Stati, Minnesota e New Hampshire, dove Trump era in grande crescita, sono passati da «tendenti Democratici» a «probabilmente Democratici». La decisione di Harris di scegliere come vice il governatore del Minnesota Tim Walz ha avuto un effetto non solo in quello Stato ma in altri del Midwest. L’indicazione è generale. Per la seconda settimana consecutiva la candidata Democratica guida con due punti di vantaggio il sondaggio Economist/YouGov, mentre Reuters/Ipsos le assegna un margine di cinque punti, 42 a 37. In un altro rilevamento Ipsos, legato a sette Stati chiave, Harris conduce in media di due punti, 42 a 40. Altro dato confortante per i Democratici è quello del sondaggio Marquette University a livello nazionale che vede Harris avanti di sei punti tra i probabili votanti. La vicepresidente mantiene il comando anche in una corsa a tre, che include l’indipendente Robert Kennedy Jr, accreditato del 4 per cento di consensi, ma in calo rispetto al 10 ottenuto a luglio. 

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