Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Bangladesh, almeno 300 morti nelle proteste antigovernative. La premier si dimette e fugge

  • a
  • a
  • a

La premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, si è dimessa e ha lasciato il Paese, da un mese in subbuglio per le proteste studentesche anti governative. Hasina, secondo le informazioni della testata locale Prothom Alo, ha lasciato il Paese con un elicottero militare alle 14 e 30 ora locale, accompagnata dalla sorella minore Sheikh Rehana, dirette in India, nel Bengala Occidentale. Per il momento l’addetto stampa della premier, Naimul Islam Khan, non ha confermato le informazioni della stampa. I manifestanti anti governativi hanno preso d’assalto il palazzo della premier poco dopo l’annuncio che la leader lo aveva lasciato ed era diretta a un luogo sicuro. 

 

 

Nel frattempo il bilancio delle persone morte durante le proteste sale a 300, di cui 94 decedute domenica, secondo un conteggio di Afp basato su report della polizia e bollettini di medici e ospedali. La protesta è ripresa oggi, con la capitale Dacca presidiata da soldati e poliziotti che controllano le strade. L’accesso alle vie che portano all’ufficio del primo ministro Hasina era regolato da bocchi stradali e barricate. Ora il capo delle forze armate ha annunciato la formazione di un governo ad interim.

 

 

Le proteste in Bangladesh erano iniziate in modo pacifico con gli studenti che chiedevano la fine del sistema di quote per i posti di lavoro statali, ma da allora le manifestazioni si sono trasformate in una sfida e in una rivolta senza precedenti contro Hasina e il suo partito al governo, la Lega Awami. Il governo ha tentato di reprimere la violenza con la forza, alimentando ulteriore indignazione e la richiesta di dimissioni da parte di Hasina. Nelle ultime settimane sono state arrestate almeno 11.000 persone. I disordini hanno provocato la chiusura di scuole e università in tutto il Paese e le autorità hanno imposto il coprifuoco. Durante il fine settimana, i manifestanti hanno lanciato un appello alla "non cooperazione", invitando i cittadini a non pagare le tasse o le bollette e a non presentarsi al lavoro la domenica, giorno lavorativo in Bangladesh.

Dai blog