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Turchia, Erdogan non revoca il blocco di Instagram. Braccio di ferro sulla censura

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Instagram è ancora inaccessibile in Turchia, con il secondo giorno di blocco per il social network dopo le accuse di censura mosse da un alto funzionario turco contro la piattaforma americana. La decisione era stata annunciata sul suo sito web dall’Autorità turca per le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (BTK) e fa riferimento a norme che consentono il blocco di «contenuti criminali», senza fornire ulteriori dettagli.«Il nostro Paese ha valori e sensibilità. Nonostante i nostri avvertimenti, non hanno preso in considerazione i contenuti criminali. Abbiamo imposto un divieto di accesso. Quando rispetteranno le nostre leggi, il divieto verrà revocato», ha detto ieri il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Abdulkadir Uraloglu. 

 

 

Mercoledì il direttore delle comunicazioni della presidenza turca, Fahrettin Altun, aveva criticato aspramente Instagram, affermando che «impedisce alle persone di pubblicare messaggi di cordoglio per il martirio di Ismail Haniyeh». «Si tratta di un tentativo di censura molto chiaro ed evidente», aveva denunciato Altun su X dopo la scomparsa del leader di Hamas. I partiti di opposizione CHP (socialdemocratico) e Iyi Party (nazionalista), nonché il foro di Ankara, ieri sera hanno intrapreso un’azione legale per revocare il divieto di accesso. Secondo i media turchi, Instagram ha più di 50 milioni di abbonati nello Stato guidato da Erdogan, su 85 milioni di abitanti. Negli ultimi anni le autorità turche sono ricorse più volte al blocco temporaneo di alcuni social. 

 

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