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Haniyeh, giallo sulla morte. “Agenti iraniani reclutati”, arresti a tappeto a Teheran

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Divergenze sulle modalità della morte del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Secondo il quotidiano britannico Daily Telegraph, il Mossad ha assoldato agenti iraniani per piazzare esplosivi in tre diverse stanze della residenza dove solitamente alloggiava a Teheran. Gli ordigni che hanno ucciso il leader palestinese mercoledì sono stati fatti detonare a distanza dall’estero: gli agenti iraniani hanno piazzato esplosivi in tre stanze della residenza e hanno poi lasciato la Repubblica islamica. Il piano iniziale del Mossad prevedeva l’uccisione di Haniyeh a maggio, in occasione della sua visita a Teheran per partecipare al funerale del presidente Ebrahim Raisi. Tuttavia, l’operazione è stata annullata a causa del gran numero di persone nell’edificio e dell’alta possibilità di fallimento, hanno riferito due funzionari iraniani. L’occasione si è ripresentata con l’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. «Ora sono certi che il Mossad abbia assoldato agenti nell’unità di sicurezza Ansar al-Mahdi», l’unità incaricata di proteggere gli alti funzionari, ha dichiarato un Pasdaran. «È un’umiliazione per l’Iran e un’enorme violazione della sicurezza - ha aggiunto un altro Guardiano della Rivoluzione islamica -. È ancora una domanda per tutti come sia successo, non riesco a capirlo. Ci deve essere qualcosa di più alto nella gerarchia di cui nessuno è a conoscenza».

 

 

Un funzionario di Hamas in Iran ha smentito le notizie secondo cui l’esplosione fatale sia stata provocata da una bomba nella sua stanza. Khaled Qaddoumi, secondo quanto riportato da Al-Araby Al-Jadeed, ha affermato che «dall’aspetto del luogo dopo l’attacco e da ciò che vi è accaduto, e dal corpo del leader martire Ismail Haniyeh, è chiaro che l’obiettivo è stato raggiunto da un proiettile aereo, sia esso un missile o una granata». Qaddoumi, che gli Stati Uniti hanno descritto come un collegamento tra Hamas e il governo iraniano, ricorda i momenti dell’attacco: «Esattamente all’1:37, l’edificio ha subito una scossa, così sono uscito dal luogo in cui mi trovavo e ho visto del fumo denso. Dopo di che, abbiamo capito che Haniyeh era stato martirizzato». «C’è stato un lampo», il resto delle versione.

 

 

E intanto le forze di sicurezza iraniane hanno arrestato oltre venti persone per presunti collegamenti con l’assassinio di Haniyeh. A rivelarlo è il New York Times, citando due fonti iraniane a conoscenza delle indagini: tra gli arrestati figurano alti ufficiali dell’intelligence iraniana, ufficiali militari e membri dello staff della guesthouse dove è stato ucciso il leader palestinese, gestita dall’organo militare IRGC, il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione islamica. Evidentemente il retroscena del Daily Telegraph, smentito da Hamas, ha più di qualche base di verità.

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