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Israele, Netanyahu vuole fare piazza pulita intorno a lui e licenzia tutti

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu intende cacciare il ministro della Difesa, Yoav Gallant: «Non è una questione di se, ma di quando», ha riferito il sito web Walla, citando fonti vicine al capo di governo. Il leader israeliano voleva licenziarlo già al suo ritorno dalla visita negli Usa ma ha dovuto rimandare a causa dell’attacco missilistico sul villaggio di Majdal Shams, nel Golan, costato la vita a 12 ragazzini drusi, e la conseguente uccisione del comandante di Hezbollah Fouad Shukr e poi l’omicidio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.

 

 

Secondo fonti nella cerchia di Netanyahu, dopo aver sostituito Gallant, il premier intende sollevare dall’incarico anche il capo di Stato maggiore Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. L’obiettivo è eliminare coloro che si oppongono alla sua gestione dei negoziati per il ritorno degli ostaggi a Gaza, che lo accusano di mettere a rischio l’accordo con Hamas per la sua sopravvivenza politica. Come successore di Gallant alla guida della Difesa, viene citato come favorito il leader di New Hope, Gideon Sàar, sebbene questo abbia più volte smentito ma si parla anche di un possibile rimpasto generale del governo per creare l’apparenza di un più ampio rimescolamento delle carte e non di una resa dei conti tra Gallant e Netanyahu. I due, ai ferri corti da molto tempo, si sono già trovati in una situazione simile: nel marzo 2023 il premier lo licenziò per aver pubblicamente criticato la controversa riforma della giustizia che stava portando avanti ma le vaste proteste di piazza che scoppiarono costrinsero il capo di governo a tornare sui suoi passi. 

 

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