rischio escalation
Hezbollah alza il tiro, una fonte senior: "Capaci di bombardare in modo violento"
Il Medio Oriente tiene il mondo con il fiato sospeso. La tensione è altissima al confine tra Israele e Libano dopo la strage in Golan. Il premier Netanyahu ha promesso una "risposta severa". Le diplomazie, invece, sono impegnate a evitare l'escalation. Hezbollah, dal canto suo, ha assicurato che risponderà a qualsiasi attacco israeliano. Una fonte senior del gruppo sciita ha detto ad Al Jazeera: "Prendiamo sul serio le minacce israeliane e siamo pienamente preparati alla questione. Il termine 'raid' si riferisce a un attacco duro e limitato che per noi non significa nulla, perché è un’aggressione indipendentemente dalla sua dimensione".
Leggi anche: Israele e Hezbollah, "conseguenze impreviste": diplomazia al lavoro per la de-escalation
I mediatori "ci hanno chiesto di non rispondere alla prevista aggressione e noi li abbiamo informati del nostro rifiuto. Risponderemo sicuramente a qualsiasi attacco israeliano. La leadership della resistenza deciderà la forma e l’entità della risposta a qualsiasi potenziale aggressione". La fonte sostiene che Hezbollah è in grado di bombardare le installazioni militari di Haifa, del Golan e di Ramat David in modo duro e violento. "Non ci aspettiamo un’invasione di terra, nemmeno limitata, del Libano, ma siamo in uno stato di completa preparazione. L’invasione di terra del Libano sarà un incentivo a mettere il primo piede in Galilea".
"Nasrallah è un assassino di bambini che agisce per conto dell’Iran per seminare il terrore nella regione. Dobbiamo fermarli prima che sia troppo tardi": non ha usato mezzi termini il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo la tragedia di sabato scorso a Majdal Shams, con accuse agli Hezbollah libanesi guidati da Hasan Nasrallah. Con un post, su X, Katz è tornato sul tema caldo.