Trump accusa Harris, colpo di scena: "Violazione del finanziamento"
In attesa della nomination formale da parte dei democratici è già iniziata la sfida tra Donald Trump e Kamala Harris per la Casa Bianca. La campagna del tycoon ha presentato un’impugnazione per impedire alla vicepresidente di ricevere i fondi della campagna in quella che un tempo era la cassa comune di Joe Biden e della stessa Harris. L'impugnazione è stata presentata ieri alla Commissione elettorale federale. Secondo una lettera alla commissione visionata dal Wall Street Journal., la campagna dell’ex presidente Donald Trump sostiene che Harris abbia fraudolentemente sottratto fondi destinati a un altro candidato per lanciare la sua campagna presidenziale.
Video su questo argomentoCernobyl: Trump, Kamala e l'ingombrante fantasma di Joe | Video
«Fino a domenica, mentre Joe Biden aveva precedentemente dichiarato la sua intenzione di mettere il nome di Kamala Harris nella nomination per essere la sua compagna di corsa, Kamala Harris non era in realtà una candidata per nulla», ha scritto l’avvocato di Trump David A. Warrington nella lettera. «Kamala Harris è in procinto di commettere la più grande violazione del finanziamento della campagna nella storia americana e sta usando i moduli della Commissione stessa per farlo».
I commissari della FEC e gli avvocati specializzati in finanziamenti elettorali hanno trascorso gli ultimi due giorni a discutere sulla legittimità del passaggio di consegne in dichiarazioni pubbliche e sui social media. Poche ore dopo che il presidente Biden si è ritirato dalla campagna di rielezione domenica, ha rinominato tre delle sue entità di raccolta fondi, intestandole a Harris. Queste tre, un comitato ora chiamato Harris for President e due comitati di raccolta fondi congiunti, avevano più di 159 milioni di dollari in contanti alla fine di giugno, secondo i documenti depositati dalla FEC. Ieri la campagna elettorale di Harris ha reso noto che la vicepresidente ha raccolto altri 100 milioni di dollari in meno di 36 ore.
"Vince a mani basse", Specchia sicuro: come andrà il voto negli Usa
Intanto Elon Musk ha negato di donare 45 milioni di dollari al mese a sostegno della campagna presidenziale di Trump spiegando che l’importo delle sue donazioni è "di un livello molto più basso", ha detto il proprietario di X in un’intervista concessa al commentatore conservatore Jordan Peterson. Musk ha confermato che sosterrà comunque ’America Pac’ il comitato da lui fondato insieme ad altri importanti donatori conservatori.