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Yemen, si infiamma il fronte. Gli Houthi: "Attaccheremo Israele senza linee rosse"

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Cresce la tensione in Medio Oriente. Gli Houthi non arretrano e, anzi, minacciano una dura risposta al massiccio attacco delle forze di Tel Aviv. Il gruppo yemenita filo-iraniano continuerà a puntare sullo Stato di Israele e non ci saranno "linee rosse" nella risposta al raid lanciato contro il porto di Hodeidah. È quanto ha dichiarato il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam, all’emittente qatariota Al Jazeera. "Tutte le istituzioni sensibili a tutti i livelli saranno un nostro obiettivo", ha affermato Abdulsalam. In precedenza, il portavoce militare dei ribelli, il generale Yahya Saree, ha dichiarato che la risposta all’attacco israeliano su Hodeidah "sarà inevitabile ed enorme".

 

 

 

Secondo le Forze di difesa di Israele (Idf), negli ultimi nove mesi gli Houthi hanno lanciato oltre 220 missili balistici, missili da crociera e droni contro lo Stato ebraico, principalmente verso la città più meridionale di Eilat, a sostegno della causa palestinese. Il drone lanciato venerdì dallo Yemen contro Tel Aviv, in Israele, ha dato inizio a una nuova fase delle operazioni del gruppo yemenita filo-iraniano Houthi. Lo ha detto il leader dei ribelli, Sayyed Abdul Malik Badr al Din al Houthi, in un discorso pubblicato dall’emittente Al Masirah.

 

 

Stando al capo del gruppo yemenita, "mentre ci si avvicina al decimo mese di guerra nella Striscia di Gaza è necessario fare maggiore pressione su Israele per costringerlo a fermare la sua aggressione". "Con l’inizio della nuova fase, abbiamo deciso di utilizzare una nuova arma, il drone a lungo raggio Jaffa di fabbricazione yemenita, con significative capacità sia a livello tattico che tecnico e con un buon potere distruttivo", ha spiegato il leader, secondo cui l’operazione "ha inflitto un duro colpo morale al nemico, nonchè uno stato di panico e ansia diffuso".  

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