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Attentato a Trump, il capo del Secret Service fa mea culpa: "Grande fallimento"

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Il recente attentato contro Donald Trump, a seguito del quale l’ex presidente è rimasto ferito a un orecchio, rappresenta «il più grande fallimento degli ultimi decenni» per il servizio segreto statunitense. Lo ha detto la direttrice dell’agenzia, Kimberly Cheatle, durante un'audizione davanti al comitato per il monitoraggio della Camera dei rappresentanti. «Faremo di tutto per garantire che un incidente simile non accada più», ha detto, facendo le sue condoglianze alla famiglia di Corey Comperatore, morto dopo essere stato colpito dai proiettili che il 20enne Thomas Matthew Crooks ha sparato contro Trump durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania.

 

 

 

Il servizio segreto statunitense, il giorno dell’attentato contro Donald Trump, ha identificato l’assalitore, il 20enne Thomas Matthew Crooks, come una «persona sospetta», ma non come una «minaccia». Lo ha detto la direttrice dell’agenzia, Kimberly Cheatle, durante una audizione al Congresso, dopo che il deputato Jamie Raskin ha chiesto come mai a Trump sia stato comunque permesso di salire sul palco, dopo che le autorità sono state messe in guardia contro una persona sospetta tra la folla.

 

 

 

La direttrice ha spiegato che per l’agenzia una minaccia e una persona con atteggiamenti sospetti sono due cose diverse. «Se le informazioni in nostro possesso avessero fatto pensare ad una minaccia, all’ex presidente non sarebbe mai stato consentito di salire sul palco: è così che operiamo», ha detto, aggiungendo che chi agisce in maniera sospetta viene solitamente identificato e sottoposto ad ulteriori controlli, per escludere qualsiasi minaccia.

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