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Biden, “scarsa memoria”. Le registrazioni secretate una potenziale bomba sulla candidatura

Alice Antico
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“Cominciamo con questo, Donald ha detto di aver ‘fatto un ottimo lavoro' con il Covid. Gente, questo è lo stesso uomo che ci ha detto di iniettarci la candeggina mentre più di un milione di americani morivano”, ha detto ieri il presidente Biden commentando sarcasticamente il discorso di Donald Trump alla Convention repubblicana. “Si è vantato di andare d'accordo con i dittatori. Questo perché Trump vuole essere lui un dittatore. Lo ha detto lui stesso”, lo hai poi provocato. Biden, attualmente in casa con il Covid, ha promesso ai cittadini americani che tornerà a fare campagna elettorale in prima persona la prossima settimana, mentre la moglie Jill e la vicepresidente Kamala Harris stanno portando avanti la campagna come se nulla fosse nonostante le voci di ritiro. 

 

 

Specialmente la Harris, esponente progressista, sta egregiamente ed efficacemente favorendo la continuazione della candidatura di Biden. Oltre a lei, anche Hillary e Bill Clinton hanno comunicato alla Casa Bianca di essere pronti ad aiutare Biden nel suo tentativo di rielezione, posizionandosi all’opposto di altri vip del partito, come l'ex speaker della Camera Nancy Pelosi e Barack Obama, che invece sperano indirettamente che Biden si ritiri. Alle spalle di tutto ciò, sembrerebbe che una bomba mediatica potrebbe essere all’orizzonte e potrebbe davvero trascinare a fondo non solo Biden, ma anche i suoi collaboratori. Si tratterebbe di una serie di registrazioni che l'Amministrazione Biden si è di nuovo rifiutata di rilasciare e che potrebbero risolvere il sospetto che la cattiva performance del presidente - al dibattito del mese scorso - rappresenti la manifestazione di un problema da tempo nascosto dal personale della Casa Bianca.

 

 

Le registrazioni contengono l'interrogatorio lungo due giorni a cui Biden si è sottoposto lo scorso ottobre con l'allora procuratore speciale Robert Hur, che stava indagando sui documenti confidenziali che Biden aveva portato via dalla Casa Bianca dopo la fine dell'Amministrazione Obama. A differenza di Trump che portò a casa sua anche lui documenti segreti ma si rifiutò di restituirli e poi mentì sostenendo di averli riconsegnati tutti, Biden aveva riconsegnato sua sponte i documenti e aperto le sue residenze agli investigatori. Hur non ha incriminato Biden, ma ha scritto che Biden gli era apparso come “Un uomo anziano e ben intenzionato con scarsa memoria”. I repubblicani, che hanno già letto le trascrizioni di queste interviste, spingono ancora per avere il sonoro, anche se il giudice ha insinuato che dietro tale richiesta ci sia solo il desiderio di “fare colpo”.

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