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Nato, a Kiev licenza di colpire "ovunque" in Russia? L'ira del Cremlino: escalation

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Dopo il vertice Nato di Washington arriva il consueto controcanto di Mosca. La novità più rilevante è l'ok all'invio all'Ucraina dei caccia F-16. Tuttavia a provocare la reazione russa è ancora il via libera a Kiev di colpire oltre il confine e alla possibilità di estendere questi limiti. I missili prodotti nei paesi della Nato "stanno già colpendo il nostro territorio. Non dimentichiamo che Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye sono tutti territorio della Federazione Russa, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citando le regioni ucraine auto-annesse da Mosca. Permettere alle forze armate ucraine di usare le armi fornite dall’Occidente per attaccare ovunque in Russia sarebbe una "pericolosa escalation", ha rimarcato Peskov  secondo cui "aumentare la distanza" degli attacchi equivale a "una vera e propria provocazione". L’intervento di Peskov in conferenza stampa arriva dopo che Kiev ha chiesto che vengano rimossi i limiti posti dall’Occidente sull’uso delle armi contro le posizioni usate dai russi per attaccare l’Ucraina. Molti leader occidentali, tra cui il Segretario generale della Nato Jen Stoltenberg e il presidente francese Emmanuel Macron, si sono espressi a favore della revoca dei limiti imposti ora.

 

Allo stesso tempo., il Cremlino ha smentito il presunto complotto russo per uccidere il ceo di Rheinmetall, Armin Papperger, di cui aveva scritto la Cnn. Lo riporta la Tass, citando . "È molto difficile per noi commentare i resoconti dei vari media che non contengono alcuna argomentazione seria", ha commentato Peskov. "Tutto questo è presentato nello stile di un’altra fake news - ha aggiunto - È impossibile prendere sul serio tali notizie". Sul tavolo anche le accuse a Mosca di limitare l’accesso a YouTube. L’azienda russa di telefonia Rostelecom aveva in precedenza riferito su problemi, in Russia, riscontrati in device di proprietà di Google utilizzati sull’infrastruttura di rete della stessa Rostelcom che avrebbero potuto influire su funzionamento di Youtube nella Federazione. "Non ci sono piani del genere", ha risposto Peskov a chi gli chiedeva se Mosca volesse limitare l’accesso a Youtube. "Ma sappiamo dalle dichiarazioni ufficiali delle nostre rispettive società che si tratta di un problema con apparecchiature che non vengono aggiornate in alcun modo da più di due anni. Non può esserci altra spiegazione", ha aggiunto.

 

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