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Joe Biden, ore contate? Obama e Pelosi, grandi manovre per la Casa Bianca

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Grandi manovre per togliere Joe Biden dalla corsa per la Casa Bianca. Dopo la doppia gaffe al vertice Nato, dove il presidente Usa ha chiamato Putin l'ucraino Zelensky e Trump la sua vice Kamala Harris, scendono in campo i big del partito democratico. Barack Obama e Nancy Pelosi hanno "parlato privatamente" della situazione di Biden, esprimendo preoccupazione sull’esito della campagna elettorale. Lo riporta la Cnn, secondo cui si sarebbe formato un asse tra l’ex presidente degli Stati Uniti e l’ex Speaker della Camera, i due big che hanno il controllo del partito. Secondo il network americano, il leader del Senato Chuck Schumer non gode più della fiducia di Biden, mentre quello di minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries, non ha ancora una relazione profonda per poter convincere il presidente a fare un passo indietro. Sarebbero decine i rappresentanti del Congresso, secondo la Cnn, che privatamente ritengono chiara la fine della candidatura di Biden, nonostante la conferenza stampa di giovedì in cui, a parte le clamorose gaffe, il presidente è apparso più deciso rispetto alla disastrosa prova nel duello televisivo con Donald Trump.

 

Pelosi ha parlato con Biden dopo il dibattito e ritiene che la decisione di restare in corsa non è considerata definitiva, aprendo a nuovi scenari. Ma, aggiunge la Cnn, Pelosi non ha voluto fornire ulteriori dettagli e tanto meno è intenzionata a farlo pubblicamente. La decisione di Obama di non fare interventi pubblici nelle due settimane successive al duello tv è vista come un segnale eloquente di presa di distanza. L’ex presidente si è limitato a un breve commento su X, quando aveva scritto: "Un dibattito venuto male può capitare. Credetemi, io lo so".

 

Obama non ha programmato finora interventi in difesa di Biden - anche se ci sono rumor riguardo un suo possibile discorso - ma si parla di "scetticismo sempre più profondo" riguardo le capacità del suo storico amico di conquistare il secondo mandato alla Casa Bianca. "Quando la storia di questo straordinario periodo di due settimane verrà scritta - ha commentato una fonte democratica alla Cnn - le impronte di Obama e Pelosi saranno molto più evidenti di quanto attualmente appare". "Aspettano - ha aggiunto - che il presidente Biden decida da solo".

 

 La campagna del presidente non ha commentato questa ipotesi, ma sarebbe emerso un evidente gelo tra i due vecchi amici. Poche ore prima della conferenza stampa di chiusura del vertice Nato, fonti vicine a Biden avevano fatto emergere l’amarezza del presidente nei confronti di Obama, un sentimento radicato fin dal 2015, quando lo stesso Obama si era mostrato freddo verso l’ipotesi di una candidatura di Biden alla Casa Bianca, pochi mesi dopo la morte del figlio Beau. I Democratici avevano poi indicato Hillary Clinton, che aveva vinto le primarie ma era stata sconfitta da Trump. "Biden - ha ipotizzato una fonte della campagna del 2020 - adesso potrebbe dire a Obama: hai già giocato quella carta nel 2015 e ci siamo ritrovati Trump". Ma sulla stessa lunghezza d’onda dell’ex presidente appare un altro pezzo grosso del partito: Pelosi. L’ex Speaker della Camera, anche lei storica alleata di Biden, è stata fredda in un intervento al programma ’Morning Joe' su Mnsnbc, quando si è rifiutata di dire di sostenere la scelta del presidente di continuare a correre per la Casa Bianca. "Sia se resta sia se lascia, io lo appoggerò", si è limitata a dire. Ma privatamente, riportano i media americani, Pelosi ha mostrato molti dubbi sulle possibilità che Biden possa farcela di nuovo a novembre. Un dato, al momento, appare chiaro: la prova offerta nella conferenza stampa di giovedì sera non ha allontanato le ombre a Washington. 

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