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Usa, il guru elettorale non ha dubbi: “Biden ormai è out, Obama e Clinton sceglieranno il sostituto”

Andrea Riccardi
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James Carville, il «guru» dei consulenti democratici, lo stratega politico che nel 1992 fu l’artefice del successo della campagna elettorale di Bill Clinton, interviene nell’«assedio» a Joe Biden lanciando l’idea per espugnare le ultime resistenze dell’attuale presidente. Con un articolo sul New York Times, Carville non usa mezzi termini: «Segnatevi le mie parole: Joe Biden sarà fuori dalla corsa presidenziale del 2024. Che sia pronto ad ammetterlo oppure no. Le sue richieste di sostegno di lunedì ai democratici del Congresso non uniranno il partito dietro di lui». Anche se Biden afferma che resterà in corsa, per Carville ormai è «solo questione di tempo prima che la pressione democratica e i sondaggi pubblici e privati lo portino ad abbandonare la corsa». Quindi la corsa per lui è finita «e prima Biden e i leader democratici l’accetteranno, meglio sarà. Dobbiamo andare avanti».

 

 

Così Carville mette in guardia i democratici dal commettere l’errore che Trump e i repubblicani sperano che invece facciano: scegliere il sostituto dentro porte chiuse, che sia «la vicepresidente Kamala Harris o chiunque altro come presunto candidato democratico». Carville avverte che la scelta di chi prenderà il posto di Biden nella corsa alla casa Bianca, dovrà avvenire «allo scoperto, l’esatto opposto di ciò che Donald Trump vuole che facciamo». A questo punto Harris con altri sette leader intelligenti e dinamici metteranno in mostra le loro doti in dibattiti pubblici «prima di un voto formale di tutti i delegati alla convention democratica». Carville scrive di non essere preoccupato per il poco tempo a disposizione, perché «abbiamo entusiasmo e slancio dalla nostra parte» e, citando Winston Churchill, suggerisce: «Non lasciare mai che una buona crisi vada sprecata».

 

 

Il «guru» delle campagne elettorali americane svela la sua formula per scegliere il nuovo ticket «in un modo altamente democratico e innovativo, non nelle stanze dietro le quinte di Washington o Chicago». Per Carville il Partito Democratico deve organizzare quattro storiche «Town Halls» (dibattiti pubblici) da qui alla Convenzione Nazionale Democratica di agosto: una nel Sud, una nel Nordest, una nel Midwest e una nell’Ovest. Quindi suggerisce «le due persone più ovvie e qualificate al mondo per facilitare le discussioni sostanziali: Barack Obama e Bill Clinton». I dibattiti pubblici moderati da Clinton e Obama, per Carville attireranno le maggiori televisioni e saranno come un «Super Bowl con Taylor Swift in tribuna. I giovani, gli anziani e tutti gli altri si sintonizzeranno per vedere la storia che viene fatta in tempo reale». Per Carville toccherà ai presidenti 42 (Clinton) e 44 (Obama) selezionare gli otto principali contendenti da un pool di coloro che vorrebbero candidarsi, con inclusa Kamala Harris «che riceverà sicuramente un meritato invito».

 

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