guerra in ucraina
Orban da Putin manda l'Ue in tilt. E Ursula s'infuria: "Indebolisce l'unità"
Il premier ungherese Viktor Orban vola a Mosca da Vladimir Putin in quella che lui definisce «una missione di pace». Non ha un mandato Ue, non lo fa a nome dell’Ue ma presiede il semestre di turno del Consiglio Ue, un ruolo super partes che dovrebbe rappresentare tutti i Ventisette. La visita, che segue quella a Kiev, dove Orban ha portato le sue opinioni politiche, è stata la miccia che ha scatenato l’ira delle istituzioni Ue e di tutti i leader europei. Il problema è che Orban non intende sottostare ai diktat di Macron, Scholz e compagni. Dopo l’attacco di giovedì del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ieri è intervenuta la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «L’appeasement non fermerà Putin. Solo l’unità e la determinazione apriranno la strada verso una pace globale, giusta e duratura in Ucraina». L’esecutivo Ue mette persino in discussione il tradizionale viaggio del Collegio dei commissari nel Paese che ospita la presidenza Ue, questa volta già spostato a dopo la pausa estiva. «La sostanza di questo viaggio non è quella giusta. Si tratta di appeasement, non di pace. E crediamo che ciò indebolisca l’unità e la determinazione che dobbiamo dimostrare affinché questa guerra finisca», ribadisce il portavoce capo della Commissione.
«La visita avviene, esclusivamente, nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Russia», sottolinea l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, ricordando che la presidenza del Consiglio «non comporta alcuna rappresentanza esterna dell’Unione, che è responsabilità del Presidente del Consiglio europeo a livello di Capo di Stato o di Governo e dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza a livello ministeriale». «Questa è proprio l’assurdità burocratica brusselese che non ha prodotto risultati nel trovare una via per la pace nella guerra Russia-Ucraina. Se vogliamo porre fine alla guerra abbiamo bisogno di un approccio politico anziché burocratico», è la risposta di Orban. Il premier ungherese «sta sfruttando la posizione di presidenza dell’Ue per seminare confusione», afferma la premier estone, Kaja Kallas, indicata dal Consiglio europeo come prossima Alta rappresentante Ue per la politica estera. Vergogna, indignazione, problema gigante, sono le parole che più vengono usate dai leader europei e dalle principali forze europeiste del Parlamento europeo, che ricordano come l’Eurocamera aveva approvato una risoluzione per non far svolgere il semestre all’Ungheria. C’è chi invoca un’accelerazione sulla procedura dell’articolo 7, che però riguarda più le violazioni sullo Stato di diritto. Sia le istituzioni Ue che il governo di Kiev, affermano che la visita non è stata concordata con loro.
Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, invece, riferisce di essere stato informato del viaggio e si aspetta che al vertice di Washington della prossima settimana Orban ne riporti i contenuti agli Alleati. A Bruxelles l’irritazione aumenta quando il presidente russo ha accolto il premier ungherese affermando «che questa volta siete arrivati non solo come nostro partner di lunga data, ma anche come presidente di turno del Consiglio dell’Ue». «La Russia è favorevole a una piena conclusione del conflitto in Ucraina alle condizioni espresse da Mosca, non solo a un cessate il fuoco o a una pausa», ha sottolineato Putin precisando che le condizioni sono «il ritiro completo delle truppe ucraine dal Donbass e dalla Novorossia». E ha aggiunto: «Orban è qui a nome della Ue». Per il premier ungherese «le posizioni delle autorità russe e di Kiev sono molto distanti, bisogna fare molto per avvicinare la pace». La Casa Bianca si dice «preoccupata» dalla questo viaggio a Mosca, che «non farà avanzare la causa della pace ed è controproducente».