Joe Biden, mazzata prima dell'intervista all'Abc: "Si ritiri", la lettera di 168 donatori
L'intervista al network Abc della serata di venerdì 5 luglio è forse l'ultima spiaggia per Joe Biden. Registrata nel pomeriggio, sarà trasmessa in primetime alle 20 (le 2 di sabato in Italia). L'intervista è stata decisa dalla campagna di Biden per tentare di fugare i dubbi sulla tenuta fisica e mentale dell’anziano presidente, dopo la debacle di Atlanta nel duello tv con Donald Trump. La campagna del tycoon in questi giorni ha attaccato sia l’Abc che George Stephanopoulos, l’anchor che condurrà l’intervista a Biden, lamentando la loro presunta non obiettività. Vedremo come se la caverà il presidente, mollato ormai da ampi pezzi della galassia democratica.
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L'ultima tegola? Un importante gruppo di donatori, leader della società civile e imprenditori riuniti nel «Leadership now project» ha scritto una lettera a Joe Biden, nella qualche chiede al presidente di «consolidare la sua eredità» rinunciando alla corsa. «Con rispetto - si legge nel testo che ha raccolto 168 firme e continua a essere sottoscritta anche dopo essere stata consegnata a funzionari della Casa Bianca - le chiediamo di ritirare la sua candidatura per le rielezione per il bene della democrazia e il futuro della nostra nazione». Lo rivela il Washington Post, che cita una persona vicina al gruppo, fondato nel 2018 con l’obiettivo di difendere la democrazia. Tra i firmatari ci sono Christy Walton, nuora del fondatore di Walmart, il miliardario, Paul J. Tagliabue, ex commissario della National football league, l’ex manager di Google Ning Mosberger-Tang. Daniella Ballou-Aares, ad di «Leadership now project» che aveva lavorato nell’amministrazione Obama, ha rifiutato di commentare la lettera, che segue un comunicato non firmato diffuso mercoledì nel quale già si chiedeva a Biden di farsi da parte.
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C'è maretta anche nel cerchio magico del Potus. Lo staff di Biden è «infelice», afferma Axios che descrive l’umore della Casa Bianca, mentre una fonte definisce la cerchia ristretta dei consiglieri del presidente «un buco nero totale...anche se cerchi di concentrarti sul lavoro, non c’è nulla che riesca a fare breccia o a ottenere un riconoscimento» dai parte dei capi. Parlando con il sito, un alto funzionario del Comitato nazionale democratico ha dichiarato: «L’unica cosa che può davvero placare le preoccupazioni è che il presidente dimostri di essere in grado di gestire questa campagna».