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Elezioni Francia, il sondaggista: "Percorso inedito", come andrà a finire tra Macron e le Pen

La maggioranza assoluta per il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella è un miraggio, ma governare senza la destra sarà impossibile. Brice Teinturier, sondaggista dell'istituto Ipsos in Francia, descrive così la situazione in vista dei ballottaggi. Sinistra e centro fanno le barricate con la "desistenza", facendo ritirare i candidati meno forti. "Le triangolari favorivano il Rassemblement national, perché era arrivato in testa al primo turno in numerose circoscrizioni. Più candidati si ritirano e meno Rn ha la chance di avere la maggioranza assoluta. Quello che dunque si può già dire è che all’indomani del primo turno con 306 triangolari l’Rn era in ottima posizione per avere una maggioranza se non assoluta certamente molto ampia nel nuovo Parlamento; dal momento che ci sono state così tante desistenze (218) questa possibilità è completamente da scartare", spiega il sondaggista al Corriere.

 

  

Tuttavia, "una maggioranza senza il Rassemblement national mi sembra a oggi molto difficile", spiega Teinturier che prevede per la Francia "un percorso inedito – che voi conoscete in Italia – in cui non si riuscirà a trovare una maggioranza di governo".

Il partito di Bardella e i suoi alleati "sono arrivati al risultato storico del 33,15 per cento delle preferenze, cioè dieci milioni di voti contro i 4 delle scorse legislative del 2022. Quindi sono certamente i grandi beneficiari di questa elezione. Ma l’alta affluenza, al 66 per cento, non l’ha favorito, non è andata nella loro direzione. La piccola spinta supplementare l’hanno data i più giovani - spiega il sondaggista - che hanno preferito la sinistra". Ed Emmnuel Macron? Dove sono andati i suoi voti? "Rispetto al primo turno delle ultime Presidenziali, circa il 14 per cento è andato al Nuovo Fronte Popolare della sinistra; il 15 per cento a Les Républicains; 8 per cento a Rn; e più della metà ha votato di nuovo per Ensemble. Rispetto alle Europee, però, il partito del presidente ha recuperato voti, attingendo da socialisti, ecologisti e repubblicani", sono i flussi descritti dall'esperto in attesa del giorno della verità, domenica 7 luglio.