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Francia, prime crepe nel fronte per fermare Le Pen. Per Macron nervosismo senza precedenti

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Il Rassemblement National a caccia della maggioranza assoluta, ma inizia a delinearsi più chiaramente lo ’sbarramento’ delle forze di sinistra e di centro per impedire all’estrema destra di conquistare l’Assemblea nazionale. All’indomani del primo turno delle elezioni legislative in Francia, dopo il boom del RN, la partita si gioca nei collegi dove i candidati del Nuovo Fronte Popolare e quelli macronisti possono trovare un’intesa su accordi di desistenza. Secondo Le Monde sono già circa 170 i candidati che sono passati al secondo turno delle elezioni legislative ma che si sono ritirati per fare ’barrage’ contro i candidati del Rassemblement National. Il conteggio del giornale indica che 122 candidati che si sono ritirati sono della sinistra del Nuovo Fronte popolare, 46 del blocco macronista e uno dei Repubblicani. La scadenza per decidere il ritiro della candidatura è prevista per domani alle ore 18.

 

 

Secondo diverse proiezioni l’estrema destra avrebbe potuto ottenere la maggioranza assoluta all’Assemblèe Nationale (289 deputati) in assenza di ritiri. Un’ipotesi che sembrerebbe superata dagli accordi annunciati. In caso invece di ritiri parziali il RN sfiorerebbe la maggioranza senza ottenerla, mentre con uno sbarramento totale (tutti i partiti tranne l’estrema destra), il partito di Jordan Bardella e Marine Le Pen potrebbe conquistare 261 seggi. «Non dobbiamo fare errori, l’estrema destra è sul punto di accedere alle più alte cariche dello Stato», è l’allarme lanciato dal presidente francese, Emmanuel Macron all’Eliseo davanti ai suoi ministri, in un incontro che i media francesi raccontano come «teso».

 

 

Nel governo e tra i macronisti «ci sono disaccordi sulla linea» da tenere, riferiscono i giornali. Il leader del RN Bardella, in una lettera ai francesi, lancia un appello «a fare la scelta di una svolta responsabile». Secondo Bardella, che ignora Macron e ingaggia lo scontro con il Nuovo Fronte Popolare personificato dal numero uno della France Insoumise, Jean Luc Melenchon, il ballottaggio sarà un duello tra RN e il Fronte Popolare: «Non si può affidare il destino della Francia a questi incendiari che assumono una strategia di conflitto permanente», dice. La partita è tutta aperta.

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