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Julian Assange è libero ma gli presentano il conto dell'aereo: 520mila dollari

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La lunga battaglia legale di Julian Assange per la libertà si avvicina alla fine. Il fondatore di Wikileaks ha lasciato il Regno Unito, dove negli ultimi 5 anni era detenuto in un carcere di massima sicurezza vicino Londra, dopo aver raggiunto un accordo di patteggiamento con gli Stati Uniti, che ne volevano l’estradizione. Secondo quanto riferito dal dipartimento Usa di Giustizia in una lettera depositata in tribunale, l’accordo prevede che Assange si dichiari colpevole dell’accusa di aver cospirato per ottenere e diffondere illegalmente informazioni riservate sulla difesa nazionale, in base all’Espionage Act, e per questo verrà condannato a 5 anni, cioè l’equivalente della detenzione già scontata in carcere a Londra. Quindi potrà tornare in libertà in Australia, suo Paese d’origine. L’accordo deve essere convalidato da un giudice federale Usa. Per questo è previsto che nella mattinata locale di mercoledì Assange comparirà in tribunale a Saipan, nelle Isole Marianne settentrionali, territorio degli Stati Uniti nel Pacifico occidentale. I procuratori hanno riferito che la scelta di questo luogo per l’udienza è stata dettata da due elementi: l’opposizione di Assange a recarsi negli Usa continentali e la vicinanza dell’isola all’Australia. Il volo charter VJT199 con a bordo Assange ha fatto uno scalo tecnico a Bangkok, in Thailandia, per rifornimento, per poi ripartire per le Isole Marianne.

«Sono euforica», ha detto la moglie Stella Assange, avvocata, parlando con la Bbc. I due si sono sposati in carcere nel 2022 e la donna ha raccontato che nelle ultime 72 ore non si era capito se l’accordo sarebbe andato in porto o meno, e che non può ancora credere che sia vero. «Sarà un uomo libero una volta che il giudice avrà firmato l’accordo», ha detto Stella Assange, riferendo che il volo del marito dal Regno Unito all’Australia costerà circa mezzo milione di dollari, che dovranno essere restituiti dal governo australiano e per questo verrà lanciata una raccolta fondi. L'operazione costa 520mila dollari, come spiega la moglie: «Il viaggio di Julian verso la libertà ha un costo enorme: Julian dovrà restituire 520.000 dollari al governo australiano per il volo charter VJ199. Non gli era consentito volare su linee aeree commerciali o su rotte per Saipan e poi per l'Australia. Ogni contributo, grande o piccolo, è molto apprezzato», si legge nel messaggio.

 

Kristinn Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks, ha dichiarato che l’accordo per Assange è stato raggiunto dopo il crescente coinvolgimento del primo ministro australiano Anthony Albanese. Quest’ultimo, parlando in Parlamento, ha precisato che un inviato australiano ha accompagnato Assange da Londra e sottolineato che, «a prescindere dalle opinioni che si hanno sulle attività di Assange, il caso si è trascinato per troppo tempo. Non c’è nulla da guadagnare dalla sua continua incarcerazione e vogliamo che sia riportato a casa in Australia».

Il patteggiamento porta alla conclusione di un caso internazionale che ha visto da una parte gli Stati Uniti tentare di ottenere l’estradizione del fondatore di Wikileaks per aver pubblicato carte riservate (cabli diplomatici e documenti dell’esercito), dall’altra Assange rifugiarsi per 7 anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, prima di scontare 5 anni in carcere vicino alla capitale britannica, con gli attivisti per la libertà di stampa che ritengono Assange vittima di una persecuzione politica perchè ha agito come giornalista per portare alla luce notizie di interesse pubblico. Il tutto si è intrecciato con accuse di stupro e molestie a carico di Assange in Svezia, che lui ha sempre respinto.

 

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