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Medio Oriente, Sinwar smascherato: vuole la guerra Israele-Libano, no all'accordo

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Proseguono i negoziati per il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza e per il raggiungimento di un cessate il fuoco tra Hamas e Israele, nonostante l’attuale situazione di stallo. Secondo fonti di Haaretz vicine ai colloqui, il Qatar sta ora intrattenendo un dialogo diretto con i leader palestinesi nel tentativo di colmare il divario tra l’offerta di Israele, presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e le richieste di modifiche sostanziali presentate dal movimento che ha compiuto l'attentato del 7 ottobre. Ma stando ad alti funzionari israeliani, la leadership di Hamas a Gaza punta solo a prendere tempo, nell’attesa che si apra il «fronte nord», vale a dire scoppi un conflitto tra Israele e il Libano.

 

 

Mentre nel fine settimana fonti straniere hanno espresso un cauto ottimismo sui progressi del dialogo con Hamas, scrive sempre Haaretz, alti funzionari israeliani si sono mostrati pessimisti, chiarendo che finora non ci sono stati cambiamenti che possano consentire all’intesa di andare avanti. «Hamas non è interessata a un accordo adesso. Non vuole rilasciare gli ostaggi ma guadagnare più tempo», ha detto una fonte israeliana che ha familiarità con i negoziati. La stessa fonte ha aggiunto che il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar «vuole che i due fronti si uniscano con una guerra nel nord, motivo per cui non guiderà alcuna mossa per raggiungere un cessate il fuoco». Tuttavia, ha detto, «dietro le quinte si stanno facendo seri sforzi per raggiungere un’intesa».

 

 

Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, ha confermato in una conferenza stampa venerdì in Spagna che sta continuando a lavorare per raggiungere un accordo. Ha osservato che il Qatar prosegue i suoi sforzi di mediazione nel tentativo di colmare il divario tra Hamas e Israele. Ha detto che il tentativo di Hamas di modificare la proposta di Biden è stata una mossa «naturale». Ma intanto ribolle il fronte tra Tel Aviv e gli Hezbollah.

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