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Israele, l'intelligence aveva previsto l'attacco di Hamas. L'Idf sapeva ma non agì

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Maurizio Piccirilli
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L'Unità 8200 delle forze di difesa israeliane, considerata la sua unità di intelligence del segnale più sofisticata, ha emesso numerosi avvertimenti con mesi di anticipo rispetto all'attacco su larga scala di Hamas iniziato il 7 ottobre 2023. Secondo numerosi rapporti, l'Unità 8200 aveva intercettato comunicazioni e raccolto informazioni che indicavano che Hamas si stava preparando per un assalto senza precedenti che prevedeva infiltrazioni di massa e rapimenti. Il rapporto prevedeva fino a 250 rapimenti. L'unità di intelligence ha riferito di un aumento dell'attività e del coordinamento tra i militanti di Hamas, compresi piani dettagliati per sfondare il confine israeliano. I dati suggerivano un attacco su più fronti volto a sopraffare le difese di Israele e a catturare ostaggi da utilizzare come leva.

 

 

Nonostante la specificità di questi rapporti, gli alti ufficiali dell’IDF li hanno liquidati come scenari improbabili, etichettando l’invasione prevista come una “fantasia”. Questo incidente non è isolato. All’inizio del 2023, ulteriori avvertimenti provenienti dall’Unità 8200 e da altre fonti di intelligence hanno evidenziato potenziali minacce da parte di Hamas e altre entità ostili. Questi includevano segnali di intensificate attività militanti e potenziali piani di escalation nella Striscia di Gaza. Ad esempio, a metà del 2023, i rapporti dell’intelligence suggerivano che Hamas stesse accumulando armi e costruendo estese reti di tunnel per operazioni future. Allo stesso modo, questi avvertimenti sono stati trascurati o minimizzati dagli alti ufficiali militari.

 

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