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Israele, pausa umanitaria a Gaza. Ma ora ribolle il confine col Libano

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Il fronte delle tensioni in Medio Oriente si sposta a Nord: mentre sulla Striscia di Gaza ieri l’esercito con la stella di David ha ridotto gli attacchi, grazie a quella pausa umanitaria decisa da Israele almeno durante le ore diurne, stamattina l’artiglieria di Tel Aviv ha bombardato alcuni obiettivi legati a Hezbollah nel sud del Libano. Proprio oggi nel Paese dei cedri è atteso l’inviato Usa per il Medio Oriente Amos Hochstein, che ieri era a Gerusalemme. La pausa diurna, iniziata domenica nel primo giorno della festa musulmana del sacrificio, ha l’obiettivo di agevolare gli aiuti umanitari per gli abitanti della Striscia ed ha avuto l’effetto di una minore intensità degli attacchi a Gaza, possibili solo di sera e di notte. L’intensificarsi degli scontri con il Libano, che sono proseguiti in parallelo con il conflitto a Gaza fin dal suo inizio, ha portato anche ieri all’uccisione di un altro esponente di spicco di Hezbollah, Mohammad Mustafa Ayub, dopo che la scorsa settimana era morto durante un attacco israeliano Taleb Sami Abdallah. 

 

 

Intanto migliaia di israeliani hanno manifestato a Gerusalemme contro il governo Netanyahu, che ieri ha annunciato la decisione di sciogliere il gabinetto di guerra in seguito all’uscita del leader dell’opposizione Benny Gantz e di Gadi Eisenkot. I due ex leader militari erano entrati a far parte del gabinetto dopo il 7 ottobre, superando le aspre divergenze con il governo di estrema destra, a dimostrazione dell’unità nazionale di fronte alla guerra con Hamas. Intanto, un alto responsabile israeliano che partecipa ai negoziati per la tregua ha detto alla stampa di sapere che a Gaza decine degli ostaggi sequestrati il 7 ottobre sono ancora vivi, ma anche che rischiano la vita se la loro detenzione si prolunga.

 

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