il voto in germania

Germania, l'AfD sorpassa Scholz. La sinistra affonda con Carola Rackete

Un risultato clamoroso o, per dirla con le parole dei protagonisti, un «super risultato»: l’estrema destra tedesca di Alternative für Deutschland ( AfD) è il secondo partito in Germania nelle votazioni per le elezioni europee. Un successo reso ancora più eclatante dal sorpasso sui socialdemocratici dell’Spd di Olaf Scholz. Ed è proprio il cancelliere tedesco a uscire con le ossa rotte da questa giornata. Nella campagna elettorale, il capo del governo si era esposto in prima persona, affiancando nei manifesti la ’spitzenkadidatin’ Katarina Barley e richiamando i partiti democratici a evitare alleanze con destra ed estrema destra. Gli ultimi dati hanno dato l’Spd al 13,9%, con un passo indietro dell’1,9 rispetto alle ultime elezioni. E una netta distanza dall’ AfD, secondo con il 16% delle preferenze (soprattutto tra i giovani) e un balzo in avanti del 5%.

 

  

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Kevin Kühnert, segretario generale dei socialdemocratici, ha ammesso che «questa è una dura sconfitta per noi oggi». La leader dell’Spd, Saskia Esken, ha comunque ribadito la fiducia in Scholz che «resta a capo di questo governo e continuerà a esserlo». Dure critiche al cancelliere sono arrivate dalla Cdu, che si conferma il primo partito in Germania, con il 23,7% e un +1,1, sempre stando agli ultimi rilevamenti, con la Csu (che costituisce l’Unione insieme alla Cdu) che ottiene il 6,5% (+0,2). Il presidente della Cdu, Friederich Merz ha parlato di «grave sconfitta» per Scholz, sottolineando la necessità di «un cambiamento di politica».

Per il segretario generale della Cdu, Carsten Linneman, Scholz non può continuare così. «In realtà dovrebbe chiedere la fiducia al Bundestag», ha detto Linnemann. Per gli altri due partiti di governo, si registra il crollo dei Verdi, che negli ultimi dati ottengono l’11,9% e un -8,6, mentre i liberali dell’Fdp non vanno oltre al 5%, facendo peggio del nuovo partito dei cosiddetti ’rossobruni', i populisti di sinistra dell’Alleanza Sahra Wagenknecht che ottengono il 6,1%. Male la sinistra di Die Linke che non riesce ad andare oltre il 2,7% (-2,8), nonostante la candidatura dell’ex capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, che si è detta «scioccata per lo storico spostamento a destra, non solo in Germania».

 

«Meloni in Italia, Le Pen. L’Austria. È qualcosa che mi spaventa, che sinceramente mi preoccupa per il nostro futuro», ha commentato l’ex attivista, che in Italia si è scontrata con Matteo Salvini. Esultano, invece, i leader dell’ AfD Tino Chrupalla e Alice Weidel, che superano indenni gli ultimi scandali che hanno colpito i due principali candidati alle europee, Maximilian Krah e Petr Bystron. Krah, il cui assistente è stato arrestato per sospetto spionaggio per la Cina, con le sue dichiarazioni sulle SS naziste («non erano tutti criminali») ha portato addirittura all’espulsione di AfD dal gruppo europeo di Identità e Democrazia, mentre Bystron è indagato per presunti fondi illegali dalla Russia. Alternative für Deutschland ha cercato di correre ai ripari ’oscurando' i due candidati e, apparentemente, la cosa ha funzionato. «Il risultato ha confermato la fiducia degli elettori nell’AfD», ha detto Weidel, che ha inoltre spiegato che il partito entrerà nella prossima legislatura rafforzato e perseguirà i suoi obiettivi politici con ancora maggiore determinazione. Oltre al secondo posto a livello nazionale, AfD è risultato il primo partito nelle regioni dell’ex Germania est. Il tutto in una campagna elettorale in Germania che è stata caratterizzata da aggressioni anche violente ai politici, di diversi partiti, e da attentati che hanno sconvolto il Paese, come l’aggressione con coltello di Mannheim dove un afghano ha ucciso un agente di polizia e ferito altre cinque persone.