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Maldive, vietato l'ingresso ai cittadini israeliani: "Fine della violenza a Gaza"

Le Maldive hanno annunciato che vieteranno l’ingresso nel Paese ai titolari di passaporto israeliano in risposta alla prosecuzione della guerra a Gaza e ai recenti bombardamenti di campi di sfollati a Rafah. L’ufficio di presidenza delle Maldive, Paese insulare dell’Oceano indiano noto soprattutto per la sua industria del turismo, ha dato l’annuncio tramite un comunicato stampa ieri. Il presidente maldiviano, Mohamed Muizzu, ha deciso di imporre il divieto su raccomandazione del consiglio dei ministri, si legge nel comunicato. Le leggi del Paese verranno modificate e sarà istituito un sottocomitato di gabinetto per supervisionare l’attuazione del provvedimento, ha riferito l’ufficio del presidente. Il ministero degli Affari esteri israeliano ha reagito all’annuncio raccomandando ai cittadini israeliani di evitare viaggi verso il Paese, e a quanti già vi si trovano di «considerare di lasciare il Paese, poiché se si trovassero in difficoltà per qualsiasi motivo, sarebbe difficile per noi aiutarli».

 

  

 

Il presidente delle Maldive ha annunciato anche la nomina un inviato speciale per valutare le necessità dei palestinesi, e l’organizzazione di una raccolta fondi per «assistere i nostri fratelli e sorelle in Palestina» in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente (Unrwa). Muizzu ha deciso inoltre di organizzare una manifestazione nazionale sotto lo slogan «Maldiviani in solidarietà con la Palestina». Nei giorni scorsi il presidente delle Maldive ha duramente condannato l’attacco aereo israeliano contro un campo per sfollati a Rafah, che ha causato la morte di almeno 45 palestinesi e ne ha feriti più di 200. «Insieme al governo e al popolo delle Maldive, chiedo un cessate il fuoco immediato, la fine della violenza e un accesso umanitario senza ostacoli», ha scritto il presidente su X (Twitter) la scorsa settimana.