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Corea del Nord, stop all'invio di palloni pieni di rifiuti. Poi minaccia: "100 volte maggiore"

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La Corea del Nord ha annunciato ieri sera che «interromperà temporaneamente» l’invio di palloni aerostatici carichi di rifiuti verso la Corea del Sud. Il viceministro della Difesa nordcoreano, Kim Kang-il, ha dichiarato che con questa azione il Nord ha voluto «far sperimentare ai sudcoreani quanto sia spiacevole ripulire le cartacce», come riferito dall’agenzia di stampa ufficiale «Korean Central News Agency» («Kcna»). Kim ha descritto i lanci di palloncini carichi di sporcizia del Nord come una «contromisura» alle attività di volantinaggio di transfughi nordcoreani e gruppi per i diritti umani dal territorio sudcoreano. Il viceministro ha dichiarato che la Corea del Nord riprenderà a inviare palloni aerostatici attraverso il confine intercoreano se dal Sud riprenderanno le attività di volantinaggio contro Pyongyang, e ha ammonito che in tal caso la quantità di rifiuti e palloni inviati verso Sud sarebbe «cento volte» maggiore rispetto al materiale ricevuto.

 

La scorsa settimana la Corea del Nord ha inviato centinaia di palloni aerostatici carichi di spazzatura, feci e stallatico oltre il confine con la Corea del Sud. I palloni hanno iniziato ad attraversare il confine tra le due Coree nella serata del 28 maggio, per poi cadere assieme al loro carico in varie località del Paese, raggiungendo persino la provincia sudorientale di South Gyeongsang. Foto pubblicate dai media sudcoreani mostrano sacchi pieni di spazzatura assortita trasportati da palloni e trascinati verso sud dalle correnti atmosferiche, e altri precipitati su diversi centri abitati della provincia Chungcheong. «Intimiamo alla Corea del Nord di cessare immediatamente le sue azioni disumane e volgari», ha affermato in una nota il Comando dello Stato maggiore congiunto di Seul. Le azioni della Corea del Nord «costituiscono una palese violazione del diritto internazionale, e minacciano seriamente la sicurezza dei nostri cittadini», prosegue la nota del comando sudcoreano.

 

L’agenzia di stampa ufficiale «Korean Central News Agency» («Kcna»), ha rivendicato l’azione a nome delle autorità nordcoreane, definendola una ritorsione contro gli attivisti sudcoreani che sono soliti inviare materiale di propaganda e audiovisivo, cibo e medicinali verso la Corea del Nord utilizzando proprio palloni aerostatici. La Corea del Sud ha vietato questo genere di iniziative nel 2020 in risposta alle reazioni sempre più dure e minacciose del governo nordcoreano, ma le azioni degli attivisti democratici sudcoreani sono proseguite anche negli ultimi anni. «La dispersione di volantini tramite palloni è una pericolosa provocazione che può essere utilizzata per uno scopo militare specifico,» aveva dichiarato domenica Kim Kang-il, viceministro della Difesa nazionale della Corea del Nord. Il funzionario aveva accusato la Corea del Sud di ricorrere a misure di «guerra psicologica» disperdendo «pattume» nelle aree di confine, e aveva avvertito che il Nord intendeva rispondere «secondo la legge del taglione».

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