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Messico, Claudia Sheinbaum vince le elezioni: è la prima presidente donna

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Claudia Sheinbaum ha fatto la storia diventando la prima donna a vincere le elezioni presidenziali in Messico e, a partire dal 1 ottobre, quando entrerà in carica, inizierà il suo contributo alla ‘quarta trasformazione’, l’agenda di riforme lanciata dal presidente uscente, Andres Manuel Lopez Obrador. Ingegnera, con un Nobel per la Pace ‘nel curriculum’, Sheinbaum è ex sindaca della capitale e protègèe di Lopez Obrador. Sheinbaum aveva vinto le primarie del Movimento Rigenerazione Nazionale (Morena), il partito del presidente, impossibilitato a ricandidarsi per i limiti di mandato. Ha promesso di governare in continuità con Lopez Obrador, cavalcando la forte popolarità del presidente uscente. Tuttavia, la formazione da scienziata e le posizioni ambientaliste potrebbero distanziarla dal suo mentore.

 

 

Laureata in fisica, poi specializzatasi in ingegneria energetica, fino al 2013 è stata membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, che ha ottenuto il Nobel per la Pace nel 2007. Già durante la pandemia di Covid-19, mentre il presidente minimizzava i rischi, lei indossava la mascherina, chiudeva bar e discoteche e premeva per vaccini e tamponi. Il suo impegno per l’incremento delle energie rinnovabili stride con le politiche di Lopez Obrador, che ha puntato sui combustibili fossili e sostenuto il rilancio della compagnia petrolifera statale Pemex. Sessantuno anni, Sheinbaum è scesa in politica nel 2000 come assessora all’Ambiente, quando il sindaco di Città del Messico era proprio Lopez Obrador, l’uomo che per sua ammissione le ha insegnato a governare. 

 

 

Si colloca saldamente a sinistra: ha spesso fatto eco alle invettive dell’attuale presidente contro le politiche economiche neoliberiste dei precedenti governi, accusandoli della profonda disuguaglianza e degli alti livelli di violenza nel Paese. Del capo di Stato attuale non ha lo stesso carisma, ma ha saputo sfruttare la sua posizione di sindaca della capitale, dal 2018 al 2023, per attirare l’attenzione su di sé con concerti gratuiti di band popolari, una buona gestione della sicurezza, che ha fatto scendere il tasso di omicidi, e la condivisione piena dell’agenda sociale promossa dal presidente. È riuscita a sopravvivere politicamente alla crisi della rete dei trasporti pubblici a Città del Messico, dove una serie d’incidenti tra il 2021 e il 2023 ha ucciso decine di persone. Dalla postura meno conflittuale di Lopez Obrador, gli analisti ritengono che Sheinbaum preferirà il dialogo allo scontro col mondo del business. Dovrà affrontare subito il problema di violenza e criminalità: sono circa 450.000 i morti e 100.000 i dispersi da quando l’ex presidente Felipe Calderon ha lanciato l’esercito contro i cartelli della droga nel 2006. Altre sfide che attendono la prima presidente donna del Messico sono il proseguimento dei programmi sociali, la mitigazione degli effetti del riscaldamento globale e la gestione dell’intenso e complesso rapporto con gli Stati Uniti.

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