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Medio Oriente, l'annuncio di Israele: "Nuova operazione a Rafah". Che succede a Gaza

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato una nuova operazione a Rafah, precisamente all’interno del campo di Yabna, nella parte centrale della città. L’Idf ha affermato di aver ucciso diversi terroristi, localizzato un’infrastruttura militare e molte armi, comprese artiglieria anti-aerea. Dallo scorso 6 maggio, Israele ha avviato un’operazione a Rafah dove, in questi mesi di conflitto, si sono rifugiati oltre 1 milione di palestinesi in fuga dal nord e dal centro della Striscia.

 

 

 

Intanto la riapertura del valico di Rafah, che collega Gaza con l’Egitto e attraverso il quale la maggior parte degli aiuti è entrata nell’enclave palestinese, è il tema su cui si concentreranno i negoziatori di Egitto, Stati Uniti e Israele. Il quotidiano statale Al Ahram sottolinea che l’Egitto ha chiarito a «tutte le parti» la sua «posizione irremovibile di non aprire il valico di Rafah finché Israele manterrà il controllo sulla parte palestinese». Una fonte citata dal canale Al Qahera News, molto vicina ai servizi segreti egiziani, ha inoltre ribadito che Il Cairo «ritiene la parte israeliana responsabile delle conseguenze della chiusura del valico di Rafah, e del "deterioramento della situazione umanitaria". L’annuncio dell’incontro è coinciso con le dichiarazioni di sabato del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla proposta di raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il rilascio degli ostaggi detenuti dal movimento islamico palestinese e l’aumento degli aiuti umanitari agli abitanti di Gaza. Il flusso di aiuti a Gaza è stato notevolmente limitato in seguito all’inizio dell’operazione militare israeliana a Rafah e alla presa del lato palestinese del valico, che era l’unica uscita dall’enclave non controllata da Israele.

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