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“Bombe su Mosca e Pechino”. Il piano da incubo di Trump spiazza tutti

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Durante un incontro con alcuni dei principali finanziatori statunitensi della sua campagna elettorale, tenutosi in un lussuoso hotel di New York, l'ex presidente Donald Trump ha fatto dichiarazioni che hanno sorpreso i suoi interlocutori. L’imprenditore ha affermato esplicitamente che, se fosse stato presidente, "avrebbe bombardato Mosca e Pechino se la Russia avesse invaso l'Ucraina o la Cina avesse invaso Taiwan". La notizia è stata riportata dal Washington Post.

 

 

Queste dichiarazioni sorprendenti arrivano in un momento in cui Trump ha fatto solo rare menzioni all'Ucraina negli ultimi mesi e non aveva mai utilizzato toni così bellicosi in precedenza. Solo lo scorso anno, aveva dichiarato che se fosse stato lui alla Casa Bianca all'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, lo avrebbe «sistemato» in meno di un giorno. Particolarmente sorprendente è pure il riferimento aggressivo alla Cina di Xi Jinping. In passato, Trump aveva descritto il presidente cinese come "un grande amico durante il mio mandato", un cambio di tono che lascia perplessi molti osservatori. Queste affermazioni potrebbero avere ripercussioni significative non solo sulla politica interna degli Stati Uniti, ma anche sulle relazioni internazionali. Le parole di Trump aggiungono ulteriore tensione in un momento già delicato per la geopolitica globale, soprattutto considerando le attuali crisi in Ucraina e Taiwan. Da capire se Trump smentirà la ricostruzione del Post o meno.

 

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