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Iran, aumentate le scorte di uranio arricchito. Usa "in pressing sugli alleati europei"

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L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta facendo pressioni sugli alleati europei - primi tra tutti Regno Unito e Francia - affinché non intensifichino ulteriormente le pressioni a carico dell’Iran, nonostante l’espansione delle riserve di uranio arricchito di Teheran riscontrata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Lo riferiscono fonti diplomatiche citate dal quotidiano «Wall Street Journal», secondo cui la Casa Bianca vorrebbe convincere Londra e Parigi a non promuovere una mozione di censura della Repubblica islamica in occasione della prossima riunione del consiglio degli Stati membri dell’Aiea, in programma all’inizio di giugno. Washington avrebbe già sollecitato diversi altri Paesi ad astenersi dal voto sulla mozione, nel caso Francia e Regno Unito decidessero di non rivedere i loro piani. 

 

 

Secondo il «Wall Street Journal», le pressioni diplomatiche dell’amministrazione Biden sono dovute in parte al timore che l’Iran possa diventare un attore più volatile mano a mano che il Paese si avvicina alle prossime elezioni presidenziali, rese necessarie dalla morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente aereo all’inizio di questo mese. L’amministrazione Biden afferma da tempo di cercare una soluzione diplomatica al programma nucleare dell’Iran. Diplomatici di diversi Paesi europei insisterebbero però per una azione risoluta in seno all’Aiea, avvertendo che in caso contrario la credibilità dell’agenzia ne uscirebbe sminuita. Un funzionario statunitense interpellato dal «Wall Street Journal» ha negato che le pressioni della Casa Bianca abbiano indispettito gli alleati europei, e ha sostenuto che Washington mantiene uno «stretto coordinamento» con i suoi partner in vista della riunione del consiglio dell’Aiea del prossimo mese: «Qualsiasi speculazione sulle decisioni è prematura», ha affermato la fonte. «Stiamo aumentando la pressione sull’Iran attraverso sanzioni e isolamento internazionale», ha aggiunto il funzionario, citando le misure adottate dal G7 dopo l’attacco missilistico sferrato dall’Iran contro Israele il mese scorso.

 

 

L’ Iran ha aumentato significativamente le proprie scorte di uranio arricchito negli ultimi mesi, secondo l’ultimo rapporto trimestrale confidenziale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Il rapporto, ottenuto ieri dai media statunitensi, afferma che dallo scorso febbraio la Repubblica islamica ha aumentato la sua riserva complessiva di uranio arricchito, inclusa quella di uranio arricchito al 60 per cento di purezza. Secondo l’Aiea, l’uranio deve essere arricchito sino al 90 per cento per essere ritenuto di «livello militare», ovvero utilizzabile nella realizzazione di testate nucleari. Tuttavia, 42 chilogrammi di uranio arricchito al 60 per cento sono teoricamente considerati sufficienti per creare una testata atomica, una volta ulteriormente arricchiti sino al livello di purezza necessario. Stando all’ultimo rapporto dell’agenzia, l’11 maggio Teheran disponeva in tutto di 142,1 chilogrammi di uranio arricchito al 60 per cento, rispetto ai 121,5 chilogrammi di febbraio.

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