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Russia cancella i talebani da lista terroristi. Che succede a Mosca

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A ormai oltre tre anni e mezzo dal loro ritorno al potere in Afghanistan, i talebani saranno rimossi dalla «lista delle organizzazioni terroristiche» del governo russo. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. «Il Kazakistan ha recentemente preso una decisione, che prenderemo anche noi, quella di rimuovere (i talebani) dalla lista delle organizzazioni terroristiche», ha detto all’agenzia di stampa Ria Novosti. I talebani sono sulla lista delle organizzazioni terroristiche in Russia dal 2003 ma Mosca ha rapporti con loro da diversi anni e ha già ricevuto i loro emissari sul suo territorio in più occasioni.

 

 

 

 

Da quando sono tornati al potere, i talebani hanno ricevuto un’attenzione piuttosto conciliante da Mosca in cambio della promessa che non permettano alle organizzazioni più radicali di stabilirsi nella zona. Il capo dei servizi di sicurezza russi, Alexander Bortnikov, si è anche detto certo di recente che «i talebani riusciranno a mettere ordine in casa loro, se attori esterni non glielo impediranno». Le autorità russe sono preoccupate soprattutto per la sicurezza delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale confinanti con l’Afghanistan e dall’emergere di nuovi gruppi jihadisti ispirati dai talebani o da essi sostenuti. Il Cremlino vuole anche evitare un afflusso di rifugiati e l’esplosione del narcotraffico di oppio ed eroina. La Russia ha anche invitato i rappresentanti dei talebani a partecipare al Forum economico di San Pietroburgo, il principale incontro nel mondo dell’economia e del business russo che si terrà all’inizio di giugno. Nel passato la Russia era stata accusata dall’Occidente di sostenere i talebani e di cercare di destabilizzare l’amministrazione afghana filo-americana dell’epoca. Nel 2018, il capo delle forze armate statunitensi in Afghanistan aveva accusato Mosca di fornire armi ai talebani, un’accusa che era stata categoricamente smentita.

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