Israele, sequestrate le apparecchiature all'Associated Press. “Atto di follia”, bufera interna
Funzionari israeliani hanno sequestrato una telecamera e un’apparecchiatura per la trasmissione appartenenti all’Associated Press nel sud di Israele, accusando l’agenzia di stampa di violare la nuova legge che vieta la fornitura di immagini ad al Jazeera, scelta fatta diversi mesi dopo lo scoppio della guerra a Gaza contro Hamas. «L’Associated Press denuncia con la massima fermezza le azioni del governo israeliano volte a chiudere il nostro servizio di lunga data in diretta che forniva un punto di vista su Gaza attraverso il sequestro delle apparecchiature Ap», le parole dell’agenzia di stampa in una nota.
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Funzionari del Ministero delle Comunicazioni di Israele sono arrivati questo pomeriggio nella sede dell’Ap, nella città meridionale di Sderot, e hanno sequestrato l’attrezzatura. Hanno consegnato all’Associated Press un documento, firmato dal ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi, sostenendo che l’agenzia stava violando la legge sulle emittenti straniere del paese. «Esortiamo le autorità israeliane a restituire le nostre attrezzature e a consentirci di ripristinare immediatamente le nostre trasmissioni dal vivo in modo da poter continuare a fornire il nostro importante giornalismo visivo a migliaia di media in tutto il mondo», ha aggiunto l’Ap. «In conformità con la decisione del governo e le istruzioni del ministro delle comunicazioni, il ministero delle comunicazioni continuerà a intraprendere qualsiasi azione coercitiva necessaria per limitare le trasmissioni che danneggiano la sicurezza dello Stato», ha affermato il ministero in una nota.
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Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha reagito duramente alla notizia: «La confisca delle attrezzature dell’Ap, la più grande agenzia di stampa del mondo, da parte degli uomini del ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi, è un atto di follia. Questa non è Al Jazeera, questa è un’agenzia di stampa americana che ha vinto 53 premi Pulitzer. Il governo si comporta come se avesse deciso di fare in modo a tutti i costi che Israele diventi un paria in tutto il mondo. Sono impazziti».