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Russia e Cina rinforzano l'alleanza in chiave anti-Usa. E Putin chiede uno sforzo sull'Ucraina

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Xi Jinping e Vladimir Putin hanno salutato giovedì a Pechino una nuova era nelle relazioni tra i loro due Paesi come fattore di «stabilità» nel mondo. Un’occasione, la visita del presidente russo, per chiedere a Pechino maggiore sostegno per la sua guerra in Ucraina. Le relazioni Cina-Russia «non sono solo nell’interesse fondamentale dei due Paesi e dei due popoli, ma favoriscono anche la pace», ha detto Xi Jinping. E - ha proseguito - «la Cina è pronta a collaborare con la Russia per sostenere l’equità e la giustizia nel mondo. La relazione Cina-Russia così come è oggi è stata conquistata faticosamente ed entrambe le parti dovrebbero apprezzarla e coltivarla». Secondo Putin, questo rapporto è «un fattore di stabilità sulla scena internazionale, non è opportunistica e non è diretta contro nessuno». «Insieme sosteniamo i principi di giustizia e un ordine mondiale democratico che rifletta realtà multipolari e si basi sul diritto internazionale», ha dichiarato il capo del Cremlino. 

 

 

Putin è arrivato nella capitale cinese all’alba per una visita di due giorni, il suo primo viaggio all’estero dalla sua rielezione a marzo e il secondo in Cina in poco più di sei mesi. Il gigante asiatico è un’ancora di salvezza economica cruciale per la Russia, afflitta dalle pesanti sanzioni occidentali adottate per punirla per l’offensiva in Ucraina. Appena tornato da un tour in Francia, Serbia e Ungheria, Xi Jinping ha difeso il diritto di mantenere normali legami economici con il suo vicino russo. La Cina beneficia in particolare delle importazioni energetiche russe a basso costo e i due Paesi hanno celebrato all’inizio del 2022 un partenariato bilaterale «illimitato».

 

 

In un’intervista con l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua pubblicata ieri, Putin ha accolto con favore il «sincero desiderio» di Pechino di lavorare per risolvere la crisi ucraina. La Cina chiede regolarmente il rispetto dell’integrità territoriale di tutti i Paesi (compresa l’Ucraina), ma sollecita anche la considerazione delle preoccupazioni di sicurezza della Russia. Questi stretti legami sono visti con crescente sospetto in molti Paesi occidentali. Gli Usa hanno fissato una linea rossa per Pechino - non fornire direttamente armi alla Russia - e sottolineano di non avere finora prove del contrario. Ma gli Stati Uniti ritengono che il sostegno economico cinese consenta comunque alla Russia di rafforzare la propria produzione di missili, droni e carri armati. Il commercio sino-russo è esploso dopo l’invasione dell’Ucraina e raggiungerà i 222 miliardi di euro, secondo le stime cinesi. Secondo gli analisti la Cina cerca comunque di rinnovare i suoi legami con gli Stati Uniti e potrebbe quindi essere riluttante a voler rafforzare la sua cooperazione con la Russia, nonostante le aspettative di Mosca. Per questo motivo, diverse banche cinesi hanno interrotto o ridotto le loro transazioni con i clienti russi. La geopolitica è sempre in fermento.

 

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