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Ucraina, Kharkiv nella morsa russa. Terremoto al Cremlino, chi è il nuovo "assistente" di Putin

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Mentre la regione di Kharkiv è sempre più stretta nella morsa dell’esercito russo, il segretario di Stato americano Antony Blinken si è recato in visita a sorpresa a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Le prossime settimane e mesi chiederanno molto agli ucraini, che hanno già sacrificato molto, ma non siete soli», le parole di Blinken, che ha assicurato che i primi aiuti del recente pacchetto di sostegno da 60 miliardi di dollari approvato da Washington «sono ora in arrivo». «La Nato sarà più sicura con l’esercito ucraino al suo fianco», ha aggiunto il segretario di Stato, sottolineando che «il Congresso ci ha dato i poteri per sequestrare gli asset russi negli Stati Uniti», perché «quello che Putin ha distrutto dovrà essere ripagato dalla Russia». Zelensky, da parte sua, ha ribadito l’invito agli alleati ad accelerare la fornitura di armi. «Ora passa troppo tempo tra l’annuncio dei pacchetti e l’effettiva comparsa delle armi in prima linea», ha lamentato, «se avessimo già ricevuto i sistemi Patriot la situazione nella regione di Kharkiv sarebbe diversa».

 

Al fronte nord, invece, «la situazione è al limite e non abbiamo più riserve», è l’allarme lanciato dal capo della Direzione principale dell’intelligence di Kiev, Kyrylo Budanov, in un commento al New York Times, «tutte le nostre forze sono qui o a Chasiv Yar. Abbiamo usato tutto quello che abbiamo». Mosca ha rivendicato che le sue truppe sono «avanzate in profondità» nella regione di Kharkiv, conquistando il villaggio di Bugrovatka. In parallelo all’offensiva di terra, anche quella aerea non si ferma. Missili russi sono stati lanciati contro la zona residenziale di Kharkiv, colpendo un condominio e ferendo 18 persone.

 

A Mosca, invece, il presidente russo Vladimir Putin ha nominato come suo assistente Nikolai Patrushev, che finora aveva ricoperto il ruolo di segretario del Consiglio di sicurezza nazionale. La posizione ora ricoperta da Sergej Shoigu, dopo la rimozione da ministro della Difesa. Le nuove nomine segnano il rimpasto di governo voluto dal leader del Cremlino per il suo quinto mandato da presidente, la cui prima missione all’estero sarà dall’alleato Xi Jinping. Il ministero degli Esteri di Pechino ha annunciato che Putin sarà in visita di Stato il 16 e 17 maggio. Il regime dello ’zar’ intanto non alleggerisce la presa contro gli oppositori politici, con il giornalista Vladimir Kara-Murza che ha visto il suo appello respinto dalla Corte Suprema. Kara-Murza, da sempre critico nei confronti della guerra in Ucraina, chiedeva che fosse rivista la sua condanna a 25 anni con l’accusa di tradimento e di aver diffuso informazioni false sull’esercito russo.

Anche la Georgia d’ora in poi avrà norme simili per silenziare il dissenso, dopo l’approvazione in Parlamento della controversa legge sulle influenze straniere, che è stata soprannominata non a caso dall’opposizione ’legge russa'. Il testo impone ai media, alle organizzazioni non governative e non profit di registrarsi come «perseguenti gli interessi di una potenza straniera» se ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero. L’approvazione della norma, oltre a una rissa durante il dibattito in Parlamento, ha scatenato la rabbia dei manifestanti, che da settimane si riuniscono a Tbilisi per opporsi alla legge, definendola un ostacolo nel percorso del Paese verso l’adesione all’Ue. Scontri sono scoppiati con la polizia, alcuni dei presenti hanno provato a sfondare le barriere a protezione del Parlamento e sono stati arrestati. 

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