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Matteo Falcinelli, la polizia di Miami è pronta a parlare del vergognoso arresto

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Il North Miami Beach Police Department per il momento non rilascia dichiarazioni sul caso di Matteo Falcinelli, lo studente italiano sottoposto a violenze dopo l’arresto lo scorso febbraio, ma assicura che rilascerà in settimana una «dichiarazione dettagliata». A svelarlo è il Miami Herald, il principale quotidiano della città della Florida, che ha pubblicato un lungo articolo sulla vicenda, sottolineando come le immagini dell’arresto violento, e dell’incaprettamento, stiano sollevando «polemiche in Italia» e attirando l’attenzione «di leader italiani». 

 

 

Il quotidiano intervista anche Chad Piotrowski, avvocato che rappresenta Falcinelli negli Stati Uniti, che denuncia «un uso eccessivo della forza» da parte della polizia «in risposta alla situazione». «La cosa inquietante è stato vedere i poliziotti che lo legavano con l’hog-tie mentre era solo in una cella chiusa», ha aggiunto riferendosi alla pratica, vietata da decine di dipartimenti di polizia e sconsigliata come potenzialmente letale dal dipartimento di Giustizia sin dal 1995, di collegare le manette strette alle mani con una cintura ai piedi, anche questi legati. «Non c’è assolutamente ragione di legare in quel modo quel povero ragazzo, non dovevano farlo, è una cosa difficile da guardare», ha sancito il legale. 

 

 

Il giornale americano poi ricostruisce la circostanze dell’arresto di Falcinelli, sottolineando le contraddizioni tra il rapporto della polizia e quanto emerge dai filmati delle bodycam degli agenti. Nel rapporto si afferma che Falcinelli lo scorso 25 febbraio era stato cacciato dallo strip club di Miami perché «stava provocando disturbo», e viene notato che i primi due agenti intervenuti erano fuori servizio, ma lavoravano per il club, circostanza abbastanza anomala. Secondo gli agenti, il giovane li avrebbe «intenzionalmente» toccati - cosa che in Florida fa scattare l’arresto - e non avrebbe obbedito «a molteplici comandi legali ad allontanarsi». «Dopo molti ordini perché si fermasse, gli agenti hanno tentato di arrestare Falcinelli che continuava a toccarli, non sono stati in grado di farlo perché lui continuava a tirarsi indietro». A questo punto l’hanno «indirizzato» a terra, e questa posizione avrebbe provocato un graffio ed un gonfiore sulla parte destra del volto. Nel rapporto non c’è menzione di quello che è successo in cella, e si parla solo del suo trasferimento al Turner Guilford Knight Correctional Center. Il giornale americano poi racconta come i video delle bodycam mostrino come al momento dell’arresto, il ragazzo sia stato spinto a terra, con un agente che gli ha premuto il ginocchio sul collo - nel modo diventato tristemente noto in tutto il mondo con la morte di George Floyd - mentre Falcinelli urlava «non sto resistendo». E poi riporta del video shoccante del «hog-tying» una volta arrivati in cella.

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