alta tensione

Iran, scattano le sanzioni per Usa e Regno Unito: "Sostegno al regime sionista"

Il Medio Oriente è una polveriera. Mentre si vocifera di nuove trattative sulla tregua (senza che arrivi però la certezza di una accordo definitivo tra Israele e Hamas), la tensione sale. L’ Iran ha deciso un pacchetto di sanzioni contro persone ed entità americane e britanniche per aver sostenuto Tel Aviv nella guerra contro il gruppo politico e paramilitare islamista e per gli interventi nel Mar Rosso. La repubblica islamica, acerrimo nemico di Israele, ha reso note le misure in una dichiarazione del suo ministero degli Esteri. Le sanzioni colpiscono sette americani, tra cui il generale Bryan P. Fenton, comandante del comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti, e il vice ammiraglio Brad Cooper, ex comandante della quinta flotta della marina americana. Tra i funzionari e le entità britanniche prese di mira figurano il segretario di Stato alla Difesa Grant Shapps, il comandante del comando strategico dell’esercito britannico James Hockenhull e la Royal Navy britannica nel Mar Rosso.

 

  

 

Sono state inoltre decise sanzioni contro le aziende americane Lockheed Martin e Chevron e le controparti britanniche Elbit Systems, Parker Meggitt e Rafael UK. Le misure prevedono "il blocco dei conti e delle transazioni nel sistema finanziario e bancario iraniano, il blocco dei beni all’interno della giurisdizione della Repubblica islamica dell’Iran, nonché il divieto di rilascio di visti e di ingresso nel territorio iraniano". "Il ministero degli Affari esteri della Repubblica islamica dell’Iran (...) inserisce nella sua lista di sanzioni i seguenti individui ed entità per il sostegno deliberato e la facilitazione delle azioni del regime sionista israeliano, inclusa la commissione di atti terroristici contro la pace regionale e internazionale e sicurezza, violazione sistematica dei diritti umani, uso di armi pesanti e armi proibite contro i civili, blocco e sfollamento del popolo palestinese, espansione degli insediamenti illegali nei territori occupati e continuazione dell’occupazione", si legge nel testo diffuso su Telegram dalla diplomazia iraniana.