medio oriente

Palestina, lo scenario di Borrell: "Diversi Paesi Ue riconosceranno lo Stato"

Diversi Paesi Ue riconosceranno lo Stato palestinese entro la fine di maggio. Lo ha affermato l’Alto responsabile della Politica estera Ue, Josep Borrell, a margine di un incontro speciale del World Economic Forum a Riad. Dei 193 Paesi membri dell’Onu, 140 hanno riconosciuto lo Stato di Palestina. Il 18 aprile gli Stati Uniti hanno posto il veto a un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza che avrebbe riconosciuto la Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Il vice primo ministro e ministro degli Affari esteri della Giordania, Ayman Safadi, e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea hanno discusso gli sforzi per il riconoscimento della nazione palestinese sulla base della soluzione a due Stati. Secondo un comunicato del ministero degli Esteri giordano, le parti «hanno anche discusso gli sviluppi a Gaza e gli sforzi per porre fine alla guerra, garantire la protezione dei civili e fornire aiuti umanitari a tutte le parti della Striscia, oltre agli sforzi per ridurre l’escalation nella regione». Safadi ha esortato la comunità internazionale «a prendere misure efficaci per giungere a una soluzione a due Stati», ha elogiato «le posizioni e gli sforzi di Borrell per porre fine all’aggressione, affrontare la catastrofe umanitaria a Gaza, applicare il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, e le sue chiare posizioni per la creazione di uno Stato palestinese indipendente».  

 

  

 

Borrell ha dichiarato che l’Ue sosterrà l’Ucraina «fino a quando Putin non deciderà di fermare la guerra», cosa che non avverrà «presto», ma probabilmente bisognerà aspettare le elezioni negli Stati Uniti per conoscere il futuro del conflitto.  L'Alto responsabile della Politica estera Ue ha ribadito l’impegno a sostenere lKiev nella guerra contro Mosca, a prescindere dall’investimento di bilancio necessario. «Continueremo a sostenere il popolo ucraino. Alcuni chiedono quanti soldi spenderemo per la guerra. Siamo impegnati a sostenere l’Ucraina a resistere fino a quando Putin non deciderà di fermare la guerra, ma non credo che ciò avverrà presto», ha dichiarato. Nel suo discorso, ha ricordato che «Putin ha iniziato la guerra» e ha sottolineato che il presidente russo «aspetterà le elezioni negli Stati Uniti» per considerare il futuro o la possibilità di porre fine al conflitto iniziato poco più di due anni fa. Riguardo all’estensione della guerra tra Russia e Ucraina, ha espresso la preoccupazione che qualcosa di simile possa accadere in Medio Oriente e ha fatto riferimento alla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, un altro esempio di «guerra tra due parti per lo stesso territorio dove l’unica soluzione è la condivisione».