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Medio Oriente, la verità di Erdogan: "Vuole allargare il conflitto". Chi attacca

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa apertamente il governo israeliano del premier Benjamin Netanyahu di aver compiuto «provocazioni» per far esplodere il conflitto in tutta la regione e punta il dito contro i Paesi occidentali, colpevoli di chiudere gli occhi dinanzi alle azioni dello Stato ebraico che minacciano la stabilità regionale. «Il principale responsabile per le tensioni che ci hanno tenuto con il fiato sospeso la sera del 13 aprile (giorno dell’attacco lanciato dall’Iran, ndr) è Netanyahu e la sua sanguinaria amministrazione. L’attacco dell’Iran ha mostrato ancora una volta il doppio standard che l’Occidente applica e il rischio concreto di un conflitto regionale. È necessario guardare alle cause dietro l’attacco dell’Iran», ha detto il leader turco.

 

 

 

 

«A partire dal 7 ottobre, il governo israeliano ha posto in atto sistematiche provocazioni, ha gettato benzina sul fuoco. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’attacco all’ambasciata iraniana di Damasco, una evidente violazione della convenzione di Vienna», ha rincarato la dose Erdogan, che ha poi accusato i governi occidentali. «Tutti coloro che sono rimasti in silenzio dinanzi alle aggressioni di Israele, durate mesi, stanno ora facendo a gara a condannare l’Iran. Nessuno critica Netanyahu che ha ucciso 34mila civili. Chiudere gli occhi non ha portato benefici a nessuno», ha detto Erdogan.

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