il piano
Iran, "sgretolare dall'interno": l'analista svela la strategia di Israele
A Omnibus, il talk-show mattutino di politica e di attualità di La7, la conduttrice Alessandra Sardoni ha aperto l'ultima puntata focalizzando tutta l'attenzione sul Medio Oriente e sulla possibilità che le tensioni tra Israele e Iran sfocino in un conflitto su vasta scala. A cercare di delineare un quadro e a fare chiarezza sulla possibile evoluzione della guerra è stata l'analista Greta Cristini. "Possiamo forse escludere che Israele stia considerando di colpire direttamente il territorio iraniano soprattutto considerando l'idea del riarmo nucleare perché questo oltrepasserebbe quella linea rossa che gli americani hanno imposto, cioè 'Vi sosteniamo, ma non vi seguiamo in una contro-rappresaglia'", ha spiegato.
Leggi anche: Israele pianifica una "rappresaglia limitata". L'Iran esalta l'attacco: "Gloria distrutta"
"Gli statunitensi non vogliono scortare Israele verso l'autodistruzione. Credo ci sia questo attendismo. È possibile che in queste ore israeliani e iraniani stiano negoziando. L'Iran sta chiedendo l'ok per una risposta a qualche interesse legittimo al di fuori del territorio iraniano, continuando a colpire quei centri di pianificazione", ha proseguito. "Ricordiamoci che il consolato a Damasco è stato colpito perché all'interno c'era un centro di pianificazione militare importante, c'erano dei funzionari dei pasdaran molto importanti. Credo che un obiettivo israeliano sia sgretolare dall'esterno quella che è la nomenclatura interna all'establishment iraniano. È una nomenclatura che diminuisce", ha chiarito. "C'è una nuova generazione che è più bellicista, che vuole un approccio più muscolare e più diretto. Israele non può impegnarsi contemporaneamente su così tanti fronti. Dove sarà più intenso in uno, lo sarà meno in un altro", ha aggiunto la reporter.