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Israele pronto a rispondere stasera? Orsini vede nero: "Un colosso contro un nano"

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La risposta di Israele all'attacco dell'Iran di sabato scorso è imminente. È questa la notizia dell'ultima ora che arriva dagli Stati Uniti e che contribuisce a rendere sempre più concreto lo scenario di un'escalation. Con l'allargamento del conflitto in Medio Oriente si arriverebbe probabilmente al coinvolgimento di altri attori bellici e, partendo da questo, qualcuno ipotizza addirittura lo scoppiare di una guerra prima regionale e poi mondiale. A Prima di domani, il talk-show di politica e di attualità condotto da Bianca Berlinguer, gli ospiti hanno provato a ragionare sulle possibili evoluzioni di queste tensioni tra i due Stati. A intervenire nel corso dell'ultima puntata è stato, tra gli altri, Alessandro Orsini. "Netanyahu sente che non avrà una seconda possibilità ed è determinato perché sa che non dovrà pagare un prezzo molto alto": così ha esordito il professore di sociologia del terrorismo.

 

 

La vita politica del primo ministro di Israele "è sostanzialmente finita. Si sta giocando le sue ultime carte prima di uscire di scena. Vuole realizzare quello che reputa il capolavoro". Secondo Orsini, infatti, se scoppiasse la guerra e Israele si trovasse in difficoltà, "la Casa Bianca interverrebbe". "Israele, a differenza di quello che si dice, non ha nessuna possibilità di vincere contro l'Iran perché ha una capacità missilistica estesa. Parliamo di un colosso contro un nano. Una guerra tra Israele e l'Iran sarebbe persa in partenza per Israele. Sento dire che Israele è fortissimo, che schiaccerebbe l'Iran ma è un errore gigantesco", ha continuato il professore. Un dato da non sottovalutare è la presenza degli "alleati fortissimi di cui dispone l'Iran". "La Russia e la Cina. La Cina non abbandonerebbe l'Iran. Che la Cina e la Russia rimarrebbero fuori è un'idea fantasiosa. Putin non vede l'ora di restituire il favore agli americani. Putin amerebbe vedere precipitare gli aerei americani", ha aggiunto l'ospite. 

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