incontro al cremlino

Putin-Lukashenko: "Una bugia l'attacco all'Europa". Caso disertori dal fronte ucraino

L'attacco della Russia ai Paesi Nato "è una bugia". Il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, stanno conducendo negoziati al Cremlino, nel primo giorno della visita di lavoro del leader di Minsk a Mosca. I capi di stato dovrebbero incontrare oggi i membri della 21esima spedizione sulla Stazione spaziale internazionale: i cosmonauti Oleg Novitsky e Marina Vasilevskaya. A parlare dei colloqui è lo stesso presidente bielorusso che ha affermato che Minsk e Mosca non hanno mai discusso la questione di una presunta conquista dell’Europa. Il giornalista Pavel Zarubin, che segue il Cremlino per i media ufficiali russi, ha pubblicato un video con le dichiarazioni di Lukashenko, in visita a Mosca, sul suo canale Telegram. "Loro (i francesi, ndr) stanno cercando di spaventarci, dicendo che la Bielorussia entrerà in guerra e così via. Questo viene dall’invenzione che Putin e io vogliamo conquistare l’Europa domani. Questa è una completa bugia. Non abbiamo mai nemmeno discusso di questo problema", ha detto Lukashenko.

 

  

Intanto la Russia ha convocato l’ ambasciatore francese a Mosca dopo i commenti ritenuti "inaccettabili" dal capo della diplomazia francese, Stèphane Sèjournè, il quale ha affermato che Parigi non ha più "interesse" a discutere con Mosca. "L’ ambasciatore francese è stato informato del carattere inaccettabile di tali dichiarazioni, che non hanno nulla a che fare con la realtà", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri russo, denunciando "un’azione consapevole e deliberata di Parigi, volta a minare questa possibilità di ogni dialogo tra i due Paesi".

 

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Sul fronte della guerra in Ucraina, intanto, l’Associated Press ha affermato che migliaia di soldati russi stanno disertando per cercare di fuggire dal fronte. L'agenzia ha parlato con cinque ufficiali e un soldato disertori. Tutti hanno procedimenti penali a loro carico in Russia, dove rischiano 10 o più anni di carcere. Ognuno di loro è in attesa di un’accoglienza da parte dell’Occidente che non è mai arrivata. Invece, tutti, tranne uno, vivono in clandestinità. Le richieste di asilo da parte dei cittadini russi sono aumentate dopo l’invasione su larga scala, ma sono pochi quelli che ottengono protezione. I politici occidentali sono ancora divisi se considerare i russi in esilio come potenziali risorse o rischi per la sicurezza nazionale, riporta Ap.